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Venerdì, 29 Marzo 2024

Vigili accusati di assenteismo assolti dopo cinque anni: "Restituita la loro dignità"

Per il giudice il fatto non sussiste: non c’è prova che quelle assenze fossero finalizzate alla frode ai danni dello Stato. I fatti ad Ancona

Assolti perché il fatto non sussiste. Tre agenti della municipale di Ancona, finiti a processo con l’accusa di assenteismo, sono stati scagionati dal giudice in quanto non c’è prova che quelle assenze fossero finalizzate alla frode ai danni dello Stato. 

Questo hanno dimostrato gli avvocati dei 3 agenti di municipale, in particolare i legali dell’ufficiale arrestato nella sua casa ad Osimo, difeso dagli avvocati Marta Balestra e Paolo Campanati. A processo – racconta Stefano Pagliarini su AnconaToday - sono emerse diverse testimonianze di colleghi che hanno descritto l’ufficiale come un gran lavoratore e spesso, sì era fuori dal comando, ma sempre per questioni lavorative perché, per il ruolo di coordinatore di una sezione, aveva spesso a che fare con il Comune, i fornitori, la Prefettura. Mai per farsi gli affari suoi, mentre qualcun altro gli smarcava il badge, anzi, a processo è stato dimostrato come l’imputato avesse un numero di ferie arretrate e permessi mai usti per circa 6 mesi.

"Per noi è una soddisfazione - ha detto l’avvocato Balestra - perché abbiamo creduto in questo processo che abbiamo portato avanti con impegno per dare la meritava collocazione a questo uomo, che è stato brutalmente descritto come non è mai stato". "Questa è una sentenza che gli restituisce dignità - ha concluso l’avvocato Campanati - anche perché il nostro assistito era stato allontanato dal corpo e non ha concluso la carriera da ufficiale quale era".  

Come spiegare allora le immagini delle telecamere che riprendevano vigili che smarcavano più di un tesserino? E’ vero che c’erano stati casi del genere, ma anche le difese degli altri due imputati hanno sempre sostenuto che non erano mai state utilizzate per ottenere un compreso aggiuntivo. Insomma, capitava che un collega chiedesse all’altro di smarcare e poi, per motivi di lavoro, non arrivavano al comando. Il badge risultava marcato, ma poi rinunciavano sempre al  compenso. Così sarebbe caduta non solo la violazione della Legge Bruetta, anche la truffa e il falso

Fonte: AnconaToday →
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