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Martedì, 23 Aprile 2024

Succube di un fidanzato che la voleva magra: la storia di una vittima della setta macrobiotica

La donna racconta di aver conosciuto quella realtà nel 1997. L'articolo di AnconaToday

La sua denuncia ha fatto aprire le indagini sui dogmi della medicina cinese e i principi alimentari dello stile "Pianesiano", utili a reclutare persone da inserire nei vari ristoranti macrobiotici, lì dove gli adepti lavoravano gratuitamente in cambio di una presunta salute psico-fisica e una libertà individuale rispetto alla medicina convenzionale considerata dannosa.

“In quel periodo stavo affrontando notevoli difficoltà a causa della mia relazione sentimentale di allora, ero psicologicamente molto provata perché il mio fidanzato era riuscito a farmi diventare succube di lui a causa della sua morbosa gelosia, facevo tutto quello che voleva e mi aveva creato una dipendenza tale da pensare che non potevo vivere senza di lui. Facevo tutto quello che poteva fargli piacere, tra cui non ingrassare per poter indossare particolari abiti”.

Lei macrobiotica, lui carnivoro: il tribunale decide l'alimentazione del figlio

Inizia così - scrive AnconaToday - la storia di una donna della provincia di Forlì-Cesena che, nel giro di un anno, perse 10 chili di peso e, per uscire da quella situazione, si aggrappò alla struttura “Un Punto Macrobiotico” che faceva riferimento a Mario Pianesi, oggi indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Ancona insieme ad altre 3 persone con l'accusa di associazione per delinquere finalizzata ad un serie di reati attraverso i quali si alimentava quella che gli inquirenti considerano una vera setta macrobiotica.

Setta del macrobiotico prometteva cure miracolose e schiavizzava gli adepti: arrestati  

La donna raccontò agli inquirenti di aver conosciuto quella realtà nel 1997, quando si era già avvicinato al mondo di Pianesi il fratello, che aveva lasciato il lavoro per dedicarsi all’opera nel punto macrobiotico dopo essere stato convinto a seguire i principi Pianesiani fino a rinunciare anche alle cure della sua malattia: l’AIDS. Un mondo in cui entrò anche la madre dopo aver dimostrato approvazione per il nuovo stile di vita di un figlio ritrovato dopo anni di eccessi.

Fonte: AnconaToday →
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