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Sabato, 20 Aprile 2024
Salute

AIMO: “Noi oculisti visitiamo i pazienti a 20 cm di distanza, impensabile lavorare senza protezioni”

“Indispensabili per riaprire gli ambulatori”. Il presidente Menabuoni: “Grazie al viceministro Sileri, che ci 'mette faccia'

"Gli oculisti visitano i loro pazienti a 20 centimetri di distanza e sappiamo, come è stato anche riportato anche dalla prestigiosa rivista scientifica 'The Lancet', che il Covid-19 può essere presente nel film lacrimale. Quindi è impensabile per noi continuare a lavorare senza i presidi di sicurezza, di cui devono necessariamente essere dotati tutti gli ambulatori specialistici territoriali".

È l’appello lanciato dal presidente dell'Associazione Italiana dei Medici Oculisti, Luca Menabuoni, in occasione dell'advisory board di Senior Italia FederAnziani, che ha promosso la tavola rotonda virtuale 'Il problema delle cronicità al tempo del Covid-19', nella quale medici e pazienti hanno presentato le proprie criticità al viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.

"È necessario uniformare pubblico e privato sulle linee guida da adottare per le visite e per gli interventi di routine, come quello della cataratta- ha proseguito Menabuoni- Secondo alcuni oftalmologi sarebbe obbligatorio fare i tamponi per accedere ai nostri ambulatori, ma questo a nostro avviso è un'utopia ed è irrealizzabile, servirebbe solo a bloccare ancora a lungo l'attività oculistica nel nostro Paese".

Secondo il presidente di AIMO Luca Menabuoni, quindi, per sbloccare la situazione sono necessari "investimenti per il personale, ma anche per creare adeguati ambulatori con opportuni spazi". L'organizzazione della ripresa delle attività specialistiche territoriali dovrebbe allora rientrare "tra gli oggetti di valutazione dell'operato dei direttori di unità operative, direttori sanitari e direttori generali". Intanto per il presidente di Senior Italia FederAnziani, Roberto Messina, i malati cronici in tutta Italia “non possono ancora accedere alle visite specialistiche- ha fatto sapere- se non a macchia di leopardo, e spesso rinunciano persino a presentarsi in pronto soccorso anche di fronte a emergenze come l'infarto, per paura del Covid-19. Interventi chirurgici importanti come quelli per le patologie valvolari vengono rinviati con gravi rischi per la vita delle persone. Per questo è fondamentale accelerare la ripartenza". E anche Messina concorda con Menabuoni sul fatto che bisogna "mettere subito gli ambulatori specialistici territoriali in condizione di riaprire, anche attraverso un'adeguata dotazione di dispositivi di protezione individuale”.

Durante la tavola rotonda virtuale promossa da FederAnziani, il viceministro Sileri ha annunciato quindi la presentazione al Comitato Tecnico Scientifico del dossier elaborato dalle società scientifiche, dalle organizzazioni dei medici e da Senior Italia e ha annunciato l'apertura di un tavolo che coinvolga i soggetti interessati in una discussione sulla nuova fase: “È necessario che tutto ciò che stiamo facendo ora rimanga anche dopo- ha detto Sileri- la prossimità per la consegna dei farmaci, la maggiore presenza della telemedicina che va resa più stabile, il maggiore coinvolgimento dei medici di medicina generale superando la logica dei silos in modo che ospedale e territorio siano sempre più correlati e possano comunicare in maniera più fluida. La seconda fase è il recupero del Servizio sanitario nazionale, con nuovi investimenti che vedranno ospedali con posti crescenti in terapia intensiva, rilancio dell'edilizia e non solo".

Il presidente di AIMO ha infine commentato: "Ringrazio davvero il viceministro Sileri sia per la attenzione che ci ha rivolto sia per tutto il lavoro svolto durante questa pandemia. È stato il primo a 'metterci la faccia' senza mai tirarsi indietro, anche davanti alle critiche", ha concluso infine Menabuoni.

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