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Venerdì, 29 Marzo 2024
Salute

Un caffè? Meglio prenderlo dove regna il silenzio: lo dice la scienza

I ricercatori dell’Università de Las Américas, in Ecuador, hanno pubblicato sulla rivista Food quality and preference i dati secondo cui la stessa miscela è percepita come migliore se presa senza rumori di sottofondo

Hanno selezionato 384 volontari bevitori di caffè e gli hanno fatto degustare la stessa miscela di chicchi Arabica in situazioni differenti, una con rumori, chiacchiere e musica in sottofondo, l’altra a un livello di decibel molto inferiore, quasi un sussurro. Il risultato? Il caffè è gustato meglio al silenzio.  E, dunque, alle tradizionali tre “c” partenopee di comodo, caldo e corretto/carico, si aggiunge una “s”, quella di silenzio.

L’esperimento è stato sviluppato in una stanza dell’Università ecuadoriana, in cui indossando delle cuffie, tra luglio e settembre 2019, 384 volontari hanno bevuto una miscela di chicchi Arabica, mediamente tostati e raccolti dagli altopiani ecuadoriani, preparati da un barista professionista con una caffettiera.

Ogni partecipante ha bevuto lo stesso caffè due volte, non informato però che si trattasse dello stesso. Le cuffie hanno riprodotto chiacchiere a un livello molto rumoroso di circa 85 decibel (che sono lo stesso volume di un’aspirapolvere) o molto più silenzioso, a meno di 20 decibel (pari a poco più di un sussurro).

Dopo ogni degustazione, ai partecipanti è stato chiesto di rispondere a domande relative agli attributi del sapore come dolcezza, amarezza, acidità e intensità del sapore, nonché la loro disponibilità a pagare la bevanda, sotto forma di un questionario su un tablet Samsung. È stato quindi chiesto loro di confrontare entrambe le degustazioni di caffè in base alle caratteristiche. Negli esperimenti effettuati, il caffè è stato descritto come con meno aroma dalle persone che ricevevano forti rumori di sottofondo attraverso un paio di cuffie. Invece, è stato addirittura percepito come costoso e di qualità superiore quando, lo stesso caffè, è stato degustato dai volontari mentre ascoltavano un leggero rumore di fondo, anziché uno forte.

Le sostanze nutritive del caffè

Vi siete mai chiesi cosa può fare una tazzina di caffè? Ve lo sveliamo.

Migliora i livelli di energia e stimola alcune funzioni cerebrali

Grazie alla caffeina, ovvero la sostanza psicoattiva più conosciuta al mondo, il caffè può aiutare a sentirsi meno stanchi e ad aumentare così i livelli di energia. Essendo in grado di bloccare l’azione di un neurotrasmettitore dall’azione inibitoria chiamato adenosina, la caffeina favorisce l’azione di altri neurotrasmettitori (la noradrenalina e la dopamina) dall’effetto energizzante.

Molti studi scientifici poi, dimostrano come il caffè sia in grado di stimolare alcune funzioni cerebrali tra cui la memoria, l'umore, l’attenzione, i tempi di reazione e le funzioni cognitive generali.

Contribuisce ad aumentare il metabolismo e a bruciare i grassi

Come dimostrato da diversi studi, la caffeina è in grado di aumentare il tasso metabolico del 3-11%, effetti che potrebbero però risultare minori in coloro che bevono caffè da lungo tempo. Essendo in grado di stimolare il sistema nervoso, poi, la caffeina può inoltre indurre l’invio di segnali alle cellule adipose affinché brucino le riserve di grasso.

Abbassa il rischio di diabete di tipo II

Il diabete di tipo 2 è la forma di diabete più diffusa al mondo (attualmente affligge circa 300 milioni di persone) ed è caratterizzata da elevati livelli di zucchero nel sangue. La causa di questa malattia cronica è un’alterazione della quantità o del funzionamento dell’insulina, ovvero di un ormone prodotto dal pancreas che disciplina l’ingresso del glucosio all’interno delle cellule.

Come dimostrato dalla letteratura scientifica, i bevitori di caffè incorrono in un rischio significativamente minore di sviluppare il diabete di tipo 2. Nello specifico, secondo una massiccia revisione che ha esaminato i dati di 18 ricerche, ad ogni tazza di caffè bevuta sarebbe associata una riduzione del rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 pari al 7%

Aiuta a prevenire Alzheimer e Parkinson

La malattia di Alzheimer e il morbo di Parkinson rappresentano le due malattie neurodegenerative più diffuse al mondo. In entrambi i casi non esiste una cura risolutiva, pertanto la prevenzione attraverso la cura dello stile di vita rappresenta certamente uno degli strumenti più efficaci ed importanti. Secondo quanto riportato da diversi studi, anche il caffè può rappresentare uno strumento prezioso per la prevenzione, poiché contribuirebbe a ridurre fino al 65% il rischio di insorgenza dell’Alzheimer, e tra il 32% ed il 60% il rischio di morbo di Parkinson.

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