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Giovedì, 28 Marzo 2024
Salute

La "guerra" all'E171, il colorante usato in bibite e caramelle

Il biossido di titanio, additivo alimentare controverso presente in molti prodotti, potrebbe essere vietato in Francia. L'E171 è ammesso nell'Unione europea e, di conseguenza, in tutti gli Stati che la compongono. L'esperto: "Sicurezza garantita dalla norme Ue con controlli continui"

Il biossido di titanio, nome in codice E171, è un composto chimico utilizzato come pigmento bianco nelle vernice e nella plastica, ma anche come opacizzante. Non solo: l'E171 si trova anche nei prodotti di cosmesi, come colorante, e nelle creme solari dove viene usato in particelle molto piccole che riescono a filtrare la luce e assorbire l'UV, dando protezione. Viene impiegato anche come additivo alimentare, appunto con la sigla E171: si trova infatti nei dolci, nel cioccolato, nei biscotti, in generale in quasi tutte le caramelle e nei chewing gum, in alcune bibite gassate.

E171, perché si torna a parlare del colorante usato in bibite e caramelle

Fa male? Per quanto questo additivo sia da tempo studiato dagli scienziati e sia stato spesso criticato e considerato potenzialmente dannoso, non c'è ancora una ricerca ufficiale che possa dirci, sull'essere umano, se l'E171 sia effettivamente cancerogeno. L'additivo torna alla ribalta in queste ore perché la Francia potrebbe dichiarargli guerra, mettendolo al bando. La tesi che si tratti di una sostanza cancerogena - alla fine di una lunga vicenda giocata Oltralpe anche in Parlamento - ha portato associazioni di consumatori francesi a chiedere all'inizio dell'anno l'intervento del ministro dell'Economia con delega sui consumi, Bruno Le Maire. Dopo un confronto serrato, il ministro aveva preso l'impegno a un decreto di sospensione dell'additivo. Provvedimento per il quale sarebbe stato necessario secondo il ministro - per avere una base scientifica e giuridica - un report scientifico di approfondimento richiesto dall'Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria dell'alimentazione (Anses). Ora il documento è in arrivo sul tavolo di Le Maire, secondo la stampa francese.

In attesa della decisione del governo francese, facciamo chiarezza per evitare inutili allarmismi. L'E171 è ammesso nell'Unione europea e, di conseguenza, in tutti gli Stati che la compongono. "Gli additivi, così come gli alimenti, sono materia comunitaria - spiega all'AdnKronos Salute Marco Silano, responsabile dell'Unità operativa alimentazione, nutrizione e salute dell'Istituto superiore di sanità -. Uno Stato membro non può decidere se vietare un prodotto e se lo fa non può imporre il divieto alla sua industria".

La sicurezza di alimenti e additivi "è garantita da norme precise - continua l'esperto - e se un prodotto è permesso vuol dire che, al livello di esposizione a cui è sottoposto il consumatore, non ha effetti tossici né a breve né a medio né a lungo termine. Tutti gli alimenti ammessi, inoltre, sono sottoposti a continui studi perché con il migliorare delle tecnologie migliora anche la capacità di valutare gli effetti tossici. Si può essere certi quindi - conclude Silano - che una volta approvato il prodotto non viene certo 'abbandonato' sul profilo della sicurezza. Eventuali nuovi dati scientifici porterebbero a una rivalutazione".

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