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Sabato, 20 Aprile 2024
Allerta mondiale

L'epatite misteriosa dei bambini, 228 segnalazioni e ancora nessun perché

Sono emersi casi in oltre 20 Paesi. Diciotto bimbi sono stati sottoposti al trapianto del fegato. Cosa sta facendo l'Italia per proteggere i più piccoli

In poco meno di un mese sono stati 228 i casi di possibile epatite acuta pediatrica dall'origine ancora sconosciuta segnalati alle autorità sanitarie mondiali e oltre 50 sono attualmente sotto inchiesta. Un'escalation che spaventa per la rapidità, la gravità, la diffusione globale e soprattutto perché la causa resta ancora un mistero. E' stato Tarik Jasarevic dell'Organizzazione mondiale della Sanità a fare il punto della situazione. "Dal primo rapporto arrivato dal Regno Unito il 5 aprile fino al 1 maggio 2022 ci sono ora almeno 228 casi probabili segnalati da 20 Paesi e ce ne sono oltre 50 che sono ora sotto inchiesta. Ora, quindi, abbiamo casi segnalati da cinque regioni dell'Oms, il Mediterraneo orientale, l'Europa, la Pan-America e anche la regione del Sud-est asiatico e del Pacifico occidentale", ha spiegato.

Nelle ultime ore un caso è stato segnalato anche in Argentina, si tratta di un bimbo di otto anni ricoverato all'ospedale pediatrico di Rosario. A oggi è stato confermato un decesso in tutto il mondo a causa di questa patologia, mentre sono indagate altre quattro morti. Sono 18 i minori che hanno dovuto ricevere un trapianto di fegato. 

A impensierire è la difficoltà nell'individuare l'origine della patologia. I test ai virus che notoriamente causano la malattia hanno dato esito negativo, si esclude il legame col Covid, si esclude anche la relazione con un territorio o un alimento specifico perché i casi hanno una dislocazone che non permette una tipizzazione di questo genere. Un mistero insomma.  

"Al momento - si legge nell'ultimo documento diffuso dall'Istituto suoeriore della sanità (29 aprile, ndr) - nessuna delle teorie formulate sull’origine ha avuto un riscontro attraverso evidenze scientifiche. Inoltre ogni anno in Italia, come negli altri Paesi, si verifica un certo numero di epatiti con causa sconosciuta, e sono in corso analisi per stabilire se ci sia effettivamente un eccesso. Le ipotesi iniziali del team di indagine nel Regno Unito proponevano una eziologia infettiva o possibile esposizione a sostanze tossiche. Informazioni dettagliate raccolte attraverso un questionario relativo a cibi, bevande, abitudini personali dei casi non hanno evidenziato esposizioni comuni. Le indagini tossicologiche sono in corso, ma una eziologia infettiva sembra essere più probabile in base al quadro epidemiologico. Le indagini microbiologiche hanno escluso virus dell’epatite A, B, C, D ed E in tutti i casi. 'In base alle indagini attuali - scrive l'Ecdc nel suo Risk Assessment del 28 aprile - l'ipotesi attualmente più plausibile è che un cofattore che colpisce i bambini che stanno avendo un'infezione da adenovirus, che sarebbe lieve in circostanze normali, scateni un'infezione più grave o un danno epatico immunomediato. Altre cause sono ancora in corso di indagine e non sono state escluse'". 

Quello su cui si punta è il monitoraggio. Per due motivi: perché una diagnosi tempestiva aumenta le possibilità di cura e guarigione e per avere un quadro esaustivo della situazione. In queste settimane il monito "non fare come per il Covid" - cioè non sottovalutare la patologia - risuona da una estremità all'altra del globo. 

In Italia all'aumento dei casi di epatite acute pediatriche (con decreto del 27 aprile) è stata costituita un'unità di crisi, di cui fanno parte ministero della Salute, Istituto superiore di Sanità, Regioni, Agneas (Agenzia per i servizi sanitrai regionali), Aifa (agenzia italiana del farmaco), Nas (carabinieri anti sofisticazione) e società scientifiche. "Nella consapevolezza che la situazione deve essere attentamente seguita e monitorata. E' in corso la definizione una nuova circolare ministeriale, volta a uniformare e coordinare le misure di controllo e sanità pubblica sul territorio nazionale", ha spiegato Andrea Costa, sottosegretario alla Salute, rispondendo in Commissione Affari sociali a un'interrogazione parlamentare presentata dal M5S.

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha poi stilato un protocollo di segnalazione "per riportare i dati nazionali provenienti da tutti i Paesi e le aree della regione europea dell'Oms, inclusi i 27 paesi dell'Unione europea (Ue) e gli altri tre Paesi dell'Europa Spazio economico (See), a livello europeo".

I genitori, per l'Oms, "dovrebbero prestare attenzione ai sintomi dell'epatite, che sono un esordio acuto di diarrea, vomito, dolore addominale e ittero, dove la pelle e il bianco degli occhi diventano gialli", mentre "la maggior parte dei bambini non presenta la febbre". Per evitare che i figli si ammalino, è importante "adottare le normali misure che aiutano a proteggere dai virus comuni", come lavaggio delle mani e igiene respiratoria. 

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