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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Paolo Palumbo, il giovane malato di Sla che sa pilotare un drone con lo sguardo

Malato di Sla, il giovane chef Paolo Palumbo, 22 anni, è riuscito a pilotare a distanza con successo il volo di un drone: "Prossimo obiettivo è il brevetto"

Un successo, un grande successo. Il più giovane malato di Sclerosi laterale amiotrofica in Europa, Paolo Palumbo, 21 anni, dopo uno specifico percorso di addestramento è riuscito a pilotare con successo il volo di un drone a distanza, usando solo lo sguardo, nonostante la sua grave patologia.

Paolo "ha fatto la storia": è infatti il primo paziente al mondo affetto da Sla che, grazie a un puntatore oculare modificato e al software ideati dalla società 3D Aerospazio, socio del Distretto aerospaziale della Sardegna (Dass), è stato in grado di pilotare dalla sua abitazione di Oristano un drone presso l'aviosuperficie Aliquirra, nel Comune di Perdasdefogu, all'interno dello spazio aereo del Poligono interforze del Salto di Quirra (Pisq).

Così si completa con successo - informa una nota - il primo ciclo di sperimentazione del progetto Slapp (Sclerosis Lifeline App), ideato da 3D Aerpospazio, che vede la collaborazione, per quanto riguarda la parte clinica, dell'Unità operativa complessa di Neurologia dell'azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e dell'Istituto Auxologico Irccs di Milano, e per quanto riguarda la consulenza in materia regolatoria dell'Ente nazionale aviazione civile (Enac).

Paolo Palumbo, il giovane malato di Sla non smette di lottare

"La nostra società - precisa il Comandante Antonio Depau di 3DAerospazio - potrà ora procedere a definire un percorso di individuazione di parametri tecnico/operativi che saranno in grado di indicare le tipologie di indagini cliniche capaci di evidenziare i punti di forza o di debolezza delle procedure di volta in volta analizzate".

"Il progetto - spiega Gianfranco Parati, professore ordinario di Medicina cardiovascolare all'Università di Milano-Bicocca e direttore scientifico dell'Irccs - si propone di poter contribuire alla terapia occupazionale offrendo l'opportunità di creare un contatto con il mondo esterno osservandolo attraverso "gli occhi" di un drone pilotato da loro stessi (sempre per sicurezza con il supporto costante di un pilota)".

Palumbo: "L'obiettivo ora è prendere il brevetto"

"Dopo un breve periodo di addestramento, sono riuscito a pilotare un drone. È stato davvero emozionante, un’esperienza bellissima che adesso ripeterò ogni sabato" racconta Palumbo

Ogni settimana infatti il più giovane malato di Sla in Europa si eserciterà con questi voli a distanza e il prossimo obiettivo "è prendere il brevetto, serviranno un tot di ore, ma non vedo l’ora di andare avanti. Volare è sempre stato un mio sogno e questo progetto adesso può rappresentare un’opportunità straordinaria per tutte quelle persone che hanno disabilità gravissime".

L'appello di Paolo, giovane chef malato di Sla: "Più fondi per la ricerca, basta promesse"

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