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Venerdì, 29 Marzo 2024
La scheda

Aumentano i casi di shigellosi: cos'è e quali sono i sintomi

Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) ha diffuso un alert su incremento delle infezioni tra Europa e Stati Uniti. Ecco di cosa si tratta e quali sono i sintomi da non sottovalutare

Sono in aumento tra Europa e Stati Uniti i casi di shigellosi. Secondo i dati registrati al 16 febbraio in 10 Paesi di Unione europea/Spazio economico europeo (Ue/See), nel Regno Unito e negli Usa, sono 258 i pazienti infettati (221 confermati e 37 sospetti). Un'epidemia di questa infezione gastrointestinale che ha messo in allarme l'Ecdc, il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che ha condotto una valutazione rapida del rischio, classificato per ora come moderato: "Da settembre 2022 è stato segnalato un aumento del numero di casi di shigellosi, causati principalmente da Shigella sonnei, tra i viaggiatori di ritorno da Capo Verde in Ue/See, Uk e Stati Uniti. L'epidemia si è evoluta rapidamente a novembre-dicembre. Non sono ancora state identificate possibili modalità di infezione o esposizione comune - spiega l'agenzia - ma sono in corso indagini a Capo Verde. Sono diverse le vie di trasmissione sono plausibili: la più probabile è attraverso alimenti o tramite operatori del settore alimentari infettati" dal batterio. "Tuttavia - si precisa - è possibile anche una trasmissione da persona a persona".

Shigellosi, casi in aumento in Europa e Usa

Il ceppo Shigella sonnei responsabile dell'epidemia mostra "una resistenza prevista a trimetoprim e streptomicina", farmaci antibiotici, "ma in alcuni casi è stata rilevata anche una resistenza multifarmaco". In base ai dati disponibili, l'Ecdc riferisce che "molti dei contagiati hanno soggiornato in hotel all-inclusive situati nella regione di Santa Maria" a Capo Verde, "sull'isola di Sal. I casi più recenti sono stati segnalati in Svezia il 19 gennaio", precisa l'agenzia che avverte su "un rischio moderato di nuove infezioni tra i viaggiatori diretti a Capo Verde, in particolare tra chi soggiorna nella regione di Santa Maria sull'isola di Sal".

Tra i Paesi in cui, al 16 febbraio, sono stati registrati casi di shigellosi non compare l'Italia. Le infezioni sono state riportate finora in Ue/See da Belgio, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo e Svezia, per un totale di 159 casi (122 confermati e 37 sospetti), concentrati soprattutto tra Paesi Bassi, Svezia e Francia. Il Regno Unito ha segnalato 95 casi, tutti confermati; gli Usa 4, confermati.

Country

Total number of cases

Confirmed cases (since 1 November 2021)

Possible cases (since 1 September 2022)

Belgium

14

14

0

Czechia

4

4

0

Denmark

4

2

2

Finland

9

8

1

France

31

31

0

Germany

5

4

1

Netherlands

47

34

13

Norway

1

1

0

Portugal

2

2

0

Sweden

42

22

20

Total EU/EEA

159

122

37

United Kingdom

95

95

0

United States

4

4

0

Total

258

221

37

L'Ecdc incoraggia le autorità competenti dei Paesi Ue/See a "sensibilizzare gli operatori sanitari sulla possibilità di infezioni da Shigella tra le persone che si sono recate di recente a Capo Verde - si legge nella nota - Insieme all'Organizzazione mondiale della Sanità Europa, l'agenzia è in contatto regolare con le autorità di Capo Verde per supportate le indagini sulle fonti di infezione e aumentare la consapevolezza tra gli operatori sanitari del Paese" africano.

Cos'è e quali sono i sintomi

Ma cos'è la shigellosi? Quali sono i sintomi a cui prestare attenzione? La Shigellosi è una infezione gastrointestinale causata da batteri appartenenti al genere Shigella, che può presentarsi con quadri clinici di gravità variabile. Nei casi non trattati la letalità può arrivare al 10-20%, si legge sul sito del ministero della Salute. Si tratta di germi molto sensibili all'azione dei comuni disinfettanti e dei detergenti, ma che nell'ambiente esterno possono presentare gradi variabili di resistenza, soprattutto quando sono contenuti in materiale organico.

La Shigellosi continua a essere un grave problema di sanità pubblica e rimane endemica in molti paesi in via di sviluppo. Tra le specie Shigella, la S. dysenteriae tipo 1 rappresenta una particolare minaccia, per la gravità della malattia che provoca e per il suo potenziale epidemico. La malattia è più grave e il rischio di morte maggiore in:

  • neonati e adulti di età superiore ai 50 anni
  • bambini che non sono allattati al seno
  • bambini ricoverati per morbillo
  • bambini e adulti malnutriti
  • ogni paziente che presenta disidratazione, perdita di coscienza o ipo- o ipertermia, o con storia di convulsioni.

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