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Giovedì, 18 Aprile 2024
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"Quelle smagliature sul seno erano un cancro": e posta la foto su facebook

L'appello di Antonella Goldoni, giornalista della Gazzetta di Mantova: "Nessuno mi aveva mai detto che tra i segnali sentinella ce n’è uno visibile ad occhio nudo". E alle altre donne che lottano contro il tumore dice: "Non fatevi abbattere, distraetevi con il lavoro e i vostri hobby"

"E’ la prima volta che uso il mio corpo seminudo e la mia posizione di giornalista per un’informazione importante che vuole raggiungere più donne e uomini possibili, incurante, come è consolidato nel mio stile, di molti possibili vostri giudizi".

Antonella Goldoni è una reporter della Gazzetta di Mantova che su Facebook ha voluto raccontare la sua lotta contro il tumore al seno. Senza troppi giri di parole per indorare la pillola. E mettendoci non solo la faccia, ma anche il suo corpo. E pazienza se l’immagine scelta a corredo del post a qualcuno potrà sembrare forte o inopportuna. Non è un’ostentazione gratuita, ma necessaria allo scopo. Nella foto, spiega la giornalista, sono infatti visibili le "incavature all’interno delle quali un duplice cancro sta ingrassando".

"Mi rivolgo anche agli uomini" dice Antonella. "Perché, quando si parla di tumore al seno, anche gli uomini ne devono essere coinvolti con le loro consorti che ammirano e sfiorano soprattutto nei momenti di piacere!".

Tumore al seno, i segnali a cui prestare attenzione

Si perché, racconta ancora la giornalista, in tanti anni di convegni sull'argomento "le mie orecchie non hanno mai sentito che, tra i segnali sentinella a cui prestare attenzione, ce n’è uno visibile ad occhio nudo, semplicemente guardandosi allo specchio. Sono queste smagliature incave, che a 50 anni credi siano i primi segnali di una menopausa alle porte, ma poi…".

La scoperta della malattia

Dopo l’ecografia di routine e la mammografia, il "colpo di grazia" per Antonella arriva con la risonanza magnetica: "Quelle smagliature non sono altro che la presenza di un cancro che ti sta mangiando dentro. Quando a noi donne, così diverse, la malasorte all’improvviso tocca… o ci chiudiamo in noi stesse, piangiamo, o ci incazziamo, oppure la giornalista che c’è in me cerca di intervistarsi, di chiedersi 'perché anche questa prova? Perché riinfilare un altro tunnel quando ne sei appena uscita da un altro, dove a mala pena hai respirato la nuova vita del lago di Garda?'".

"Distraetevi, non fatevi commiserare"

Vietato arrendersi, però. Quello che Antonella Goldoni vuole lanciare è un messaggio di speranza. E di riscatto. "Superata la prima fase che ti destabilizza un attimo", continua la giornalista, "cerchi la soluzione più veloce, meno indolore, tanto quello sarà inevitabile né più né meno per l’intervento, le chemio o le radio a breve. E allora suggerisco due cose che siano di supporto a donne più deboli che stanno attraversando la mia esperienza e che faticano a reagire".

In primis, scrive ancora la donna, affidatevi "a professionisti che non fanno del vostro dolore motivo di plus-guadagno, a pelle vi devono piacere, vi devono considerare delle persone e non un numero". E poi "distraetevi, non pensateci con il lavoro, i vostri cari, gli hobby".

"Io per fortuna ho 4 figli presenti, persone che mi amano e da un mese, con un sorriso smagliante che indosso ogni mattina con i miei vestitini e tacchi a spillo, non ascolto l’effetto psicologico della sua cattiva presenza dentro il mio seno, ma lo vesto a festa, sfilando sulle più belle passerelle della movida gardesana e nelle belle boutique per poi a breve, come un’amantide religiosa…… mangiarmelo! Non sto su un piedistallo, non cerco commiserazione, non ne ho bisogno, ma semplicemente ho accettato la sfida a modo mio!".

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