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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Vaccini, la copertura migliora ma ci sono ancora dieci regioni sotto la soglia

Maglia nera alla provincia di Bolzano e al Friuli Venezia Giulia. Ma in generale i dati sulle coperture vaccinali "sono estremamente positivi" secondo il Ministero

In Italia i dati sulle coperture vaccinali al 31 dicembre del 2017 "sono estremamente positivi". Lo evidenzia il ministero della Salute che ha diffuso i dati in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin insieme al direttore generale della Prevenzione sanitaria del ministero, Claudio D'Amario e al presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Walter Ricciardi.

Copertura vaccinale in Italia

Risultati che sono - sottolinea il ministero della Salute - una conseguenza del 'cambio radicale di approccio' nel nostro Paese, sul fronte dei vaccini, dopo l'estesa epidemia di morbillo, che nel 2017 ha causa quasi 5.000 casi, di cui oltre 300 tra operatori sanitari, con 4 decessi. Un cambio di passo che ha coinciso con l'approvazione del decreto-legge 7 giugno 2017, n. 73, convertito con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 119, che ha aumentato il numero delle vaccinazioni obbligatorie da 4 a 10, estendendo l'obbligo a vaccinazioni raccomandate già presenti in calendario dal 1999.

Le Regioni "migliori e peggiori"

Secondo i dati raccolti, 11 Regioni su 21 raggiungono l'obiettivo di immunizzare almeno il 95% dei nuovi nati con l'esavalente. La copertura nazionale è però trainata leggermente sotto tale soglia (94,5%) da aree tradizionalmente "scettiche". "La maggior parte delle regioni ha raggiunto incrementi notevoli, anche se rimangono 5 regioni, la provincia autonoma di Bolzano, la Sicilia, le Marche, l’Abruzzo e il Friuli Venezia Giulia, in cui si registra ancora una forte resistenza alla vaccinazione" dice Lorenzin.

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"L'obiettivo è il recupero di tutte quelle migliaia di bambini che ancora rischiano il decesso o anche complicanze gravissime, che spesso non ci vengono neanche notificate. Inoltre - aggiunge Lorenzin - vanno recuperati i "buchi" vaccinali nei sedicenni, cioè nelle fasce d'età per cui l'obbligo imposto dalla legge è meno cogente".

Tutti i dati vaccino per vaccino

Ecco i dati sulla copertura vaccinale al 31 dicembre 2017, relativi alle età per le quali le coperture vengono monitorate annualmente in maniera routinaria, più alcune età oggetto di un monitoraggio ad hoc allo scopo di verificare l'impatto dell'introduzione dell'obbligo vaccinale: 

La copertura nazionale a 24 mesi (relativa ai bambini nati nel 2015) nei confronti della polio (usata come proxi per le vaccinazioni contenute nell'esavalente) si avvicina al 95% (94,54%) guadagnando un +1,21% rispetto al 2016, e con 11 regioni che superano il 95%; l'aumento è ancora più marcato nel caso della copertura per la prima dose di vaccino contro il morbillo, che arriva al 91,68%, con un +4,42% rispetto all'anno precedente, una regione che supera il 95% e altre due che vi si avvicinano.

Aumentano anche le coperture nei confronti delle vaccinazioni non obbligatorie, come anti-pneumococcica (88,4% nel 2016 vs 90,84% nel 2017) e anti-meningococcica C (80,7% nel 2016 vs 83,06% nel 2017).

La quota di bambini ritardatari

Il trend generale positivo è confermato anche dalle coperture vaccinali nazionali a 36 mesi (relative ai bambini nati nell'anno 2014). Questo dato è utile soprattutto per monitorare la quota di bambini ritardatari, cioè che erano inadempienti alla rilevazione vaccinale dell'anno precedente e che sono stati recuperati, se pur, appunto, in ritardo. Il ministero sottolinea che l'effettuazione delle vaccinazioni in ritardo, rispetto ai tempi previsti dal Calendario vaccinale, espone questi bambini ad un inutile rischio di malattie infettive, più frequenti e gravi nei primissimi anni di vita. Le coperture a 36 mesi mostrano valori più alti rispetto a quelle rilevate per la medesima coorte di nascita a 24 mesi l'anno precedente: ad esempio, la coorte di nascita 2014 ha una copertura vaccinale anti-polio pari a 95,05% a 36 mesi, rispetto al 93,33% rilevato l'anno prima a 24 mesi (+1,72%); l'aumento è ancora più marcato nel caso del morbillo che cresce del 5,12%, passando da 87,26% a 92,38%. Anche le altre vaccinazioni obbligatorie superano il 95%, con l'eccezione, se pur per pochi punti decimali, di anti-epatite B e anti-Haemophilus influenzae tipo b. Si sottolinea che eventuali confronti tra le coperture a 24 e a 36 mesi devono essere fatti considerando sempre la stessa coorte di nascita.

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Legge sull'obbligo vaccinale

L'andamento in crescita è confermato anche dalle coperture vaccinali a 48 mesi (relative ai bambini nati nell'anno 2013), rilevate quest'anno per verificare l'impatto della legge sull'obbligo vaccinale in termini di attività di recupero dei soggetti inadempienti: l'anti-polio passa da 93,43% (dato a 24 mesi rilevato al 31 dicembre 2015) a 94,73%, e l'anti-morbillo da 85,27% a 90,59%, con un guadagno rispettivamente dell'1,30% e del 5,32%.

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Per quel che riguarda le vaccinazioni in età pre-scolare, generalmente somministrati a 5-6 anni (relative ai bambini nati nell'anno 2010), si registra un +2,94% per la quarta dose di anti-polio (85,7% nel 2016 vs 88,68% nel 2017) e un +3,57% per la seconda dose (ciclo completo) di anti-morbillo (82,24% nel 2016 vs 85,80% nel 2017).

Vaccinazione nelle Asl italiane (foto Ansa)

Un'ulteriore rilevazione ad hoc ha riguardato la coorte di nascita 2009, per le vaccinazioni eseguite entro gli 8 anni, per la quale si registra un recupero significativo: solo per fare un esempio, la copertura nei confronti della polio (quarta dose) guadagna un +4,51% arrivando a 90,21% e quella contro il morbillo (seconda dose) un +4,83% raggiungendo l'87,07%.

Le vaccinazioni effettuate nell'adolescenza

Per la seconda volta quest'anno, vengono pubblicate le coperture per le vaccinazioni effettuate nell'adolescenza. La rilevazione è stata fatta su due coorti: i sedicenni (coorte 2001) e i diciottenni (coorte 1999). Anche per queste coorti si conferma un miglioramento delle coperture vaccinali: l'anti-difterica (quinta dose) nei sedicenni aumenta di 4,43% (63,64% nel 2016 vs 68,07% del 2017) e l'antimorbillo (seconda dose) guadagna il 4,98% (78,86% nel 2016 vs 83,84%% del 2017); nei diciottenni si osserva un aumento del 3,73% per anti-difterica e +6,05% per anti-morbillo.

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Politica e vaccini

E' evidente che come ministro e fautore di questa norma guardo con preoccupazione a possibili forze di governo che tornano indietro" sulle vaccinazioni obbligatorie, "ma la 'realpolitik' mi spinge a pensare che questo non avverrà, voglio essere fiduciosa. Vedo che ora di vaccini non ne parla più nessuno e questo mi conforta" ha detto il ministro della Salute, commentando la posizione di Lega e Movimento 5 Stelle sui vaccini in vista della formazione del nuovo governo.

"Spero che i casi Stamina e vaccinazioni siano un monito per tutti - ha proseguito - e insegnino che serve una nuova alleanza tra politica e scienza, che il decisore politico sia capace di accettare i dati scientifici e sappia assumersi le sue responsabilità, anche se ciò non corrisponde a un consenso. Gestire la salute pubblica è un fatto primario", ha concluso Lorenzin.

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