Vaiolo, l'evento che potrebbe aver innescato l'epidemia in Europa

Un evento di contagio di massa di vaiolo: si cerca in Europa l'epicentro di contagio dell'epidemia del vaiolo non umano mentre salgono a tre i casi confermati di "vaiolo delle scimmie" in Italia e si assiste alla registrazione di casi di monkeypox in tutta Europa (da ultimi Francia - un uomo di 29 anni di Parigi - e Germania). 

In particolare si guarda alle Canarie come il luogo da dove sarebbe partita l'epidemia: dalle Canarie rientrava l'italiano "caso zero" e Spagna e Portogallo sono i paesi in cui sono stati registrati più casi - 20 quelli notificati da Madrid e uno proprio alle Canarie, una trentina quelli notificati da Lisbona - seguiti dal Regno Unito dove si sono registrati sempre una ventina di contagi. E dal Regno Unito e dall'Europa rientravano i due contagiati individuati in Australia, il paese più lontano toccato ora da un virus endemico solo in Africa. 

È lecito chiedersi quindi cosa sia successo: se restringere il campo di indagine all'Europa è ovvio, un altro dato fa nascere un vigoroso sospetto. La maggioranza delle diagnosi riguarda pazienti maschi, tra i 30 e i 50 anni che hanno dichiarato di avere rapporti sessuali con altri maschi. Se il primo contagio potrebbe essere stato "importato" dopo un viaggio all'estero in un'area endemica, l'infezione pare coinvolgere in larga parte la comunità gay e bisessuale. 

E proprio nelle Canarie, a Maspalomas si è tenuto un grande gay pride tra il 5 e il 15 maggio. 

Aggiungiamo un dato: l'incubazione del vaiolo delle scimmie è mediamente di 12 giorni, con casi diagnosticabili tra il quinto giorno dal contagio, ma i sintomi possono comparire fino a 21 giorni dal contagio. Se il gay pride di Maspalomas è stato davvero un evento di contagio di massa è possibile che fino all'inizio di giugno le diagnosi aumenteranno tra persone connesse al gruppo di coloro che hanno preso parte all'evento alle Canarie. Un evento superspreader come purtroppo molti di noi hanno avuto modo di toccare con mano durante la pandemia di Covid-19. 

"Questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l'Africa occidentale e centrale", dicono dall'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). Elemento, questo, che impensierisce gli esperti. Per fortuna non si tratta di un virus nuovo: la trasmissione all'uomo può avvenire attraverso il contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. Tuttavia è necessario un contatto faccia a faccia prolungato o attraverso fluidi corporei, materiale della lesione o contatto indiretto con materiale della lesione.

Come riconoscere il vaiolo delle scimmie

I sintomi del vaiolo sono: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi ed esaurimento. In genere si sviluppa un'eruzione cutanea. Questo spesso inizia sul viso e poi si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i genitali.  L'eruzione cutanea attraversa diverse fasi e può assomigliare alla varicella o alla sifilide, prima di formare finalmente una crosta, che in seguito cade. La differenza nell'aspetto da varicella o sifilide è l'evoluzione uniforme delle lesioni. Quando la crosta cade una persona non è più infettiva. Tuttavia i casi più lievi di vaiolo delle scimmie possono passare inosservati e rappresentare un rischio di trasmissione da persona a persona. Per questo l'invito degli esperti è quello di prestare una particolare attenzione ai rapporti occasionali. "I casi sospetti devono essere isolati, testati e notificati tempestivamente - spiegano dall'Ecdc. Il pensiero corre all'origine dell'epidemia di Aids: anche allora, era il 1981, il virus Hiv fu diagnosticato nella comunità omosessuale di Los Angeles. Dieci anni dopo provocò forse la sua più celebre vittima quando il 24 novembre 1991 morì la rockstar Freddie Mercury, cantante e frontman dei Queen. Oggi grazie agli antivirali la mortalità è diminuita ma la pandemia coinvolge 33,4 milioni di persone con circa 2,7 milioni di nuove infezioni stimate ogni anno.

Non è malattia sessuale

Bene chiarire tuttavia che comunque parecchi casi hanno registrato sintomi prima del 5 maggio quindi la fuoriuscita del virus dal suo usuale bacino in Africa sarebbe precedente all'evento di Maspalomas che potrebbe però aver accentuato l'epidemia. E la spiegazione di quanto successo può essere un mix di molte cause.

Nonostante le assonanze gli esperti dell'istituto Spallanzani chiariscono come non si possa definire una malattia a trasmissione sessuale. "La trasmissione da uomo a uomo c’è, caratterizza buona parte dei casi riscontrati e questi nostri casi. Ancora non si puo' definire come una malattia a trasmissione sessuale - affermano in conferenza stampa - Eviterei di identificarlo come malattia a trasmissione sessuale, o che riguardi gli omosessuali. Al momento si identifica come malattia da contatto molto stretto. Non è corretto stigmatizzare, questa malattia va ancora compresa del tutto".

La preoccupazione dell'Oms

"Sono sbalordito da questo. Ogni giorno mi sveglio e ci sono più paesi infetti" ha detto Oyewale Tomori, un virologo che in precedenza era a capo dell'Accademia delle scienze nigeriana e che siede in diversi comitati consultivi dell'Organizzazione mondiale della sanità. "Questo non è il tipo di diffusione che abbiamo visto in Africa occidentale, quindi potrebbe esserci qualcosa di nuovo in Occidente", ha detto all'associated press

Quanto è pericoloso il vaiolo delle scimmie

Ma quanto è pericoloso il virus del vaiolo? Esistono due famiglie di virus del vaiolo delle scimmie: quella dell'Africa occidentale e quella del bacino del Congo (Africa centrale): il tasso di mortalità per la famiglia dell'Africa occidentale è di circa l'1%, mentre per quella del bacino del Congo può arrivare fino al 10%.