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Martedì, 28 Novembre 2023
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Vaiolo, l'Ecdc svela il rischio del contagio: "Endemia se si diffonde agli animali, rischio grave per bambini e donne incinte"

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie il vero rischio connesso al focolaio europeo del vaiolo delle scimmie è il contagio di animali che potrebbe diffondere l'agente virale. Quattro i casi confermati nel nostro paese

Il virus del vaiolo delle scimmie può causare malattie gravi in alcuni gruppi di popolazione, come bambini piccoli, donne in gravidanza e persone immunodepresse. È quanto afferma il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in una nota di presentazione della nuova valutazione dei rischi sui casi di vaiolo delle scimmie in Europa: "Sono necessarie ulteriori indagini per stimare con precisione il livello di morbilità e mortalità in questo focolaio", sottolinea il centro.

Il timore degli esperti e che questo virus endemico in Africa possa trovare diffusione anche in Europa. "Se si verifica la trasmissione da uomo ad animale e il virus si diffonde in una popolazione animale, c'è il rischio che la malattia diventi endemica in Europa" scrive l'Ecdc. I sanitari europei chiedono una stretta collaborazione intersettoriale tra le autorità sanitarie pubbliche umane e veterinarie per gestire gli animali domestici esposti e prevenire la trasmissione della malattia alla fauna selvatica.

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Pertanto le persone infette dovrebbero rimanere isolate fino alla caduta delle croste e in particolare dovrebbero evitare contatti ravvicinati con persone immunosoppresse e animali domestici. "I contatti stretti dei casi di vaiolo delle scimmie dovrebbero auto-monitorarsi per lo sviluppo dei sintomi per 21 giorni dopo l'ultima esposizione", sottolinea l'Ecdc.

Ad oggi in Italia sono in isolamento 15 persone nel Lazio e due in Toscana: 4 i casi confermati nel nostro paese.

Il rischio vaiolo

Quella del vaiolo non è attualmente una epidemia, ma il focolaio è monitorato come "a bassa probabilità di diffusione". Il contagio, secondo gli esperti, è difficile anche se la probabilità aumenta durante l'attività sessuale. Andrea Ammon, direttore dell'Ecdc, illustrando le principali conclusioni della valutazione rapida del rischio spiega che i casi - 85 in totale in 8 paesi Europei - sono stati diagnosticati principalmente tra gli uomini che hanno rapporti sessuali con uomini, il che suggerisce che "la trasmissione potrebbe aver luogo durante le relazioni intime".

Il contagio, ricordano gli esperti, può avvenire attraverso il contatto ravvicinato della mucosa o della pelle non integra con materiale infettivo di lesioni, o attraverso grandi goccioline respiratorie durante il contatto prolungato faccia a faccia.

Domani è prevista la riunione del Comitato per la sicurezza sanitaria dell'Unione europea.

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