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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Vaiolo delle scimmie, come stanno gli italiani ricoverati

Sono tre i casi di Monkeypox accertati finora in Italia. Sono tutti uomini in cura allo Spallanzani. Avviati test su contatti. I medici fanno il punto della situazione. Gli aggiornamenti e l'ipotesi della trasmissione sessuale

"Il primo messaggio da dare è: nessun allarme. Attenzione sì, ma nessun motivo di eccessiva preoccupazione". Ha esordito così il direttore generale dello Spallanzani, Francesco Vaia, nel corso della conferenza stampa all'Istituto indetta per fare il punto della situazione sui primi casi in Italia di vaiolo delle scimmie o Monkeypox. I casi attualmente accertati in Italia sono tre. Tutti i pazienti sono ricoverati proprio allo Spallanzani. Il primo è stato accertato ieri, gli altri due oggi 20 maggio. "Si tratta di tre giovani uomini che non riferiscono contatti tra loro, anche se due riportano un recente viaggio alle Canarie dove recentemente è stato segnalato un caso di questa malattia". 

Vaiolo delle scimmie, quanto è pericoloso?

Tre contagiati in Italia: le loro condizioni

Vaia ha spiegato che "le tre persone sono in discrete condizioni di salute, una sola ha presentato febbre di breve durata e tutte hanno un ingrossamento delle ghiandole linfatiche, che appaiono dolenti, e la comparsa di un numero limitato di piccole pustole cutanee localizzate".

I pazienti sono trattati "con una terapia sintomatica allo stato sufficiente. Presso l'Istituto - assicura Vaia - sono disponibili, comunque, farmaci antivirali che potrebbero essere impiegati in via sperimentale qualora si rendesse necessaria una terapia specifica".

Possibili altri casi in Italia

Si lavora però anche al tracciamento dei contatti. Alessio D'Amato, assessore alla Sanità del Lazio, ha spiegato che i tre pazienti sono stati identificati grazie al sistema di sorveglianza Seresmi e "ogni caso ha una decina di contatti" sui quali si stanno facendo le dovute verifiche.

Vaia ha poi indicato i prossimi passi: "La prossima settimana il laboratorio di virologia prevede di isolare il virus. Ciò renderà possibile eseguire una serie di indagini sperimentali: in particolare si potrà studiare se nel sangue di persone vaccinate contro il vaiolo sono presenti anticorpi che neutralizzano questo virus e cellule immunitarie in grado di attaccarlo. L'isolamento virale permetterà inoltre di eseguire test per la diagnosi sierologica di questa infezione".  

L'evento che potrebbe aver innescato l'epidemia di vaiolo

Come si trasmette il vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie è un'infezione virale solitamente associata ai viaggi in Africa occidentale. La trasmissione all'uomo può avvenire attraverso il contatto con un animale o un essere umano infetto o con materiale corporeo umano contenente il virus. La trasmissione tra gli esseri umani avviene principalmente attraverso grandi goccioline respiratorie. E' necessario un contatto faccia a faccia prolungato. Il virus può anche entrare nel corpo attraverso fluidi corporei, materiale della lesione o contatto indiretto con materiale della lesione.

"Questa è la prima volta che vengono segnalate catene di trasmissione in Europa senza collegamenti epidemiologici noti con l'Africa occidentale e centrale", dicono dall'Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie). 

Malattia a trasmissione sessuale?

Se il messaggio dello Spallanzani -  "evitare allarmismi" - è chiaro, resta il fatto che c'è stato un rapido incremento dei casi in più parti del mondo. E' di oggi la notizia di un contagio in Germania, 23 sospetti in Spagna, due casi in Australia. Le prime segnalazioni erano giunte nei giorni scorsi dal Regno Unito. Poi a ruota gli altri Paesi: Usa, Messico, Svezia, Portgallo, Italia appunto.

Si cercano punti di contatto nella storia dei pazienti, nelle loro abitudini, per risalire al possibile focolaio. Nel Regno Unito, secondo le autorità sanitarie britanniche, le trasmissioni sono concentrate, senza un legame causale individuato, nella comunità gay. "La trasmissione da uomo a uomo c'è, caratterizza buona parte dei casi riscontrati e questi nostri casi. Ancora non si può definire come una malattia a trasmissione sessuale. Eviterei quindi di identificare questa malattia come una malattia a trasmissione sessuale al momento, e soprattutto di identificare la popolazione di uomini che fanno sesso con uomini come portatori di questa malattia. No allo stigma: questa malattia va ancora compresa perché siamo di fronte a un'ondata nuova, diversa da come l'abbiamo storicamente conosciuta nei decenni precedenti - ha ribadito Andrea Antinori, direttore dell'Unita Immunodeficienze virali dello Spallanzani - Stiamo studiando e facendo ricerche per capire se il virus è contenuto nello sperma". "La trasmissione da uomo a uomo - ha aggiunto Antinori - caratterizza buona parte dei casi segnalati in Europa recentemente. Era considerata abbastanza rara, ma ora è relativamente comune in questi focolai europei, anche i casi italiani confermano la tendenza già vista in altri Paesi europei".

I controlli in Europa

La situazione è costantemente monitorata anche a livello europeo. La Commissione Europea è, come spiegato dal portavoce per la Salute Stefan de Keersmaecker, in "stretto contatto" con gli Stati membri, ma si tratta di un virus caratterizzato da una "bassa trasmissibilità" tra le persone in assenza di "contatti stretti".  

Il comitato di sicurezza sanitaria si è già riunito all'inizio di questa settimana e si riunirà martedì prossimo. Ci saranno poi incontri regolari per monitorare il focolaio. Il Centro europeo per il controllo della prevenzione delle malattie (Ecdc) ha pubblicato ieri, 19 maggio, il primo rapporto sull'epidemia con indicazioni sulla trasmissibilità, l'origine e e raccomandazioni per gli operatori sanitari, per le organizzazioni sanitarie pubbliche e per le persone. E' attesa per la prossima settimana la valutazione dei rischi con ulteriori informazioni utili.

Vaiolo delle scimmie, la situazione in Italia

I sintomi del vaiolo delle scimmie

Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie è in genere da 6 a 16 giorni, ma può arrivare fino a 21. I sintomi sono: febbre, mal di testa, dolori muscolari, mal di schiena, linfonodi ingrossati, brividi ed esaurimento. In genere si sviluppa un'eruzione cutanea. Questo spesso inizia sul viso e poi si diffonde ad altre parti del corpo, compresi i genitali.  L'eruzione cutanea attraversa diverse fasi e può assomigliare alla varicella o alla sifilide, prima di formare finalmente una crosta, che in seguito cade. La differenza nell'aspetto da varicella o sifilide è l'evoluzione uniforme delle lesioni. Quando la crosta cade una persona non è più infettiva.

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