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Giovedì, 25 Aprile 2024
Salute

Morti due bimbi dopo trattamento con un nuovo farmaco

Zolgensma era stato indicato come prima terapia contro la atrofia muscolare spinale, prima causa genetica di morte infantile

Due casi fatali di insufficienza epatica acuta si sono verificati in due bambini, di 4 e 28 mesi, affetti da atrofia muscolare spinale (SMA) e trattati con il farmaco Zolgensma (onasemnogene abeparvovec): si tratta della prima terapia genica contro la atrofia muscolare spinale, approvata dall'Aifa nel 2021 ed a carico del sistema sanitario nazionale per tutti i bambini affetti dalla patologia e sotto i 13,5 kg di peso.

La SMA colpisce circa 1 neonato ogni 10.000 e costituisce la più comune causa genetica di morte infantile: è una patologia neuromuscolare caratterizzata dalla progressiva morte dei motoneuroni, le cellule nervose del midollo spinale che impartiscono ai muscoli il comando di movimento. Zolgensma era stato indicato come farmaco rivoluzionario ma certo non esente da criticità: come segnalato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) con il farmaco prodotto da Novartis sono trattati oggi circa 3000 pazienti.

L'epatotossicità segnalata con onasemnogene abeparvovec si manifesta spesso come funzionalità epatica anomala, come aumento delle aminotransferasi (AST, ALT). Si tratterebbe di una risposta immunitaria innata e/o adattativa al vettore utilizzato per la terapia. 

L'agenzia per il farmaco raccomanda di trattare i piccoli pazienti con corticosteroidi e monitorare la funzionalità epatica regolarmente per almeno 3 mesi dopo l'infusione di onasemnogene abeparvovec. "I pazienti che presentano segni o sintomi indicativi di disfunzione epatica devono essere prontamente valutati per danno epatico. Nel caso in cui i pazienti non rispondano adeguatamente ai corticosteroidi, consultare un gastroenterologo o un epatologo pediatrici".

Secondo quanto segnalato dalla farmaco vigilanza i piccoli pazienti hanno accusato vomito, debolezza e un aumento delle aminotransferasi epatiche tra le 5 e le 6 settimane dopo l'infusione di onasemnogene abeparvovec. Poi è seguito un rapido deterioramento della funzionalità epatica e la progressione verso l'encefalopatia epatica e l'insufficienza multiorgano. Il decesso si è verificato 6-7 settimane dopo l'infusione di onasemnogene abeparvovec, durante il periodo di riduzione graduale della dose di corticosteroidi.

Le informazioni di prodotto per onasemnogene abeparvovec saranno aggiornate e l'Aifa raccomanda di non ridurre i corticosteroidi fino a quando i valori dei test di funzionalità epatica non rientrano nella norma .

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