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Giovedì, 28 Marzo 2024
Sanità

Sempre meno bambini vaccinati in Italia: l'allarme degli esperti

Diffusi i dati relativi alle vaccinazioni entro i 24 mesi, scesi al di sotto della soglia minima prevista del 95 per cento. L'Istituto Superiore di Sanità accusa: "Si è persa la memoria storica delle epidemie e della mortalità infantile". Per il Codacons, invece, "il calo delle vaccinazioni in Italia è il risultato di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti"

I bambini italiani vaccinati sono sempre di meno. Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, per la prima volta la percentuale dei bimbi vaccinati in Italia è scesa sotto la soglia del 95 per cento, il valore minimo indicato nel Piano nazionale di prevenzione vaccinale (PNPV) a 24 mesi d'età. Le coperture vaccinali nazionali contro la poliomielite, il tetano, la difterite, l'epatite B e la pertosse che nel 2013 erano di poco superiori al 95%, valore minimo previsto dall'obiettivo del Piano Vaccini, nel 2014 sono scese al di sotto di tale soglia. 

Un record che preoccupa l'Istituto Superiore di Sanità. "Se oggi è possibile avanzare dubbi sull'opportunità di una campagna vaccinale è perché probabilmente si è persa la memoria storica delle epidemie e della mortalità infantile che prima che fossero scoperti vaccini e antibiotici falcidiavano letteralmente intere generazioni", ha dichiarato Walter Ricciardi, neopresidente dell'Istituto, aggiungendo: "Spetta agli operatori del Servizio Sanitario Nazionale per primi ristabilire questa memoria e difenderla dalle campagne denigratorie che mettono a rischio la salute di tutti e perciò il valore più alto del loro lavoro quotidiano".

Preoccupazioni espresse anche dalla Società italiana di Pediatria, come pure dalla Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (SIMG), che rappresenta i medici di famiglia. Anche l'Aifa, l'agenzia italiana del farmaco, mette in guardia contro la disinformazione e torna a chiedere a gran voce l'approvazione del nuovo Piano Nazionale per la prevenzione vaccinale. "C'è purtroppo poca consapevolezza del rischio anche grave connesso alla mancata vaccinazione - ha affermato il presidente Sergio Pecorelli - ricordiamo che i vaccini hanno salvato circa 2 milioni e mezzo di vite l'anno, 5 al minuto e che, ancora oggi, una malattia come il morbillo può risultare mortale". 

Parla invece di "campagna allarmistica da parte di istituzioni ed enti" il Codacons, per bocca del presidente Carlo Rienzi. Solo le categorie a rischio "devono sottoporsi a vaccinazione, o è un regalo all'industria farmaceutica: il calo delle vaccinazioni in Italia è il risultato di una maggiore consapevolezza da parte degli utenti, che si informano di più rispetto al passato e scelgono autonomamente se sottoporsi o meno ad un vaccino", ha dichiarato Rienzi. "Il vero dramma non è il calo delle vaccinazioni, ma la vaccinazione di massa - ha spiegato il presidente del Codacons - Ogni anno, in occasione dell'arrivo dell'influenza, torna all'attenzione la questione dei vaccini e parte la solita campagna a favore di una vaccinazione a tappeto di tutti gli italiani. Ci si dimentica però che la vaccinazione è consigliabile solo per le categorie a rischio, quelle cioè per le quali il vaccino è disponibile gratuitamente. Vale la pena ricordare che talvolta il vaccino antinfluenzale si rivela inefficace, come avvenne nel 2004, quando fu sbagliato il ceppo e si fecero sprecare milioni di euro a moltissimi cittadini che finirono comunque per ammalarsi".

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