rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Scienze

Calvizie, i geni premiano i cinesi mentre gli europei si scoprono i più a rischio "pelata"

Non è solo un enzima a determinare la maggior propensione alla "calvizie" degli uomini di etnia caucasica: alla dieta mediterranea è meglio preferire quella rurale cinese

La Cina è il paese con meno calvi al mondo, appena il 19% della popolazione maschile mentre brilla la pelata degli abitanti della Repubblica Ceca dove il 42% degli uomini soffrono alopecia. L'Italia con il suo 39% chiude il G7 della calvizie dietro Spagna, Germania, Francia, Regno Unito, Stati Uniti.

A spiegare le origini di tanta differenza un recente studio che mostra come non solo i geni ma anche l'alimentazione determinino, da una parte, la folta la chioma dei cinesi, e la rada della nostra.

"Nella calvizie - spiega l'antropologa Esther Rabato - ci sono molti geni coinvolti e la diversa combinazione di questi da risultati sugli ormoni che rendono l'uomo più incline alla calvizie in Europa".

Il fatto che la calvizie sia concentrata nell'etnia caucasica, quindi in Europa e, per l'emigrazione e la colonizzazione del continente nord americano senza un particolare mix con la popolazione locale, in Stati Uniti e Canada, è figlia in primo luogo del mantenimento delle cariche genetiche all'interno di questa popolazione. Una carica che si è mantenuta praticamente inalterata per secoli dato lo scarso movimento dei popoli.

Più in particolare, una delle chiavi è un enzima che gli asiatici, ed in particolari i cinesi, hanno meno attivo dei caucasici. 

L'enzima della calvizie

Un enzima che si trova nel bulbo pilifero dei capelli converte il testosterone in DHT (diidrotestosterone), che agisce sul bulbo pilifero, riducendone le dimensioni e atrofizzandolo fino alla caduta dei capelli. Nella razza asiatica questo enzima è meno attivo, quindi interviene meno nel provocare la calvizie.

Capelli lisci e spessi

Un altro aspetto notevole dei capelli asiatici è che tendono ad essere lisci e spessi, il che permette loro di ancorarsi al cuoio capelluto meglio di quelli irsuti. Un pelo dritto tende ad essere più resistente. Poi intervengono altri fattori, in particolare lo stress, il fumo, l'alcol o gli aspetti nutrizionali. E anche qui i cinesi pare abbiano, o almeno avessero, una marcia in più. 

Dieta mediterranea? Meglio quella rurale cinese

Come riporta Europa Today gli studi evidenziano che una buona dieta e la qualità del sonno hanno un impatto sulla conservazione dei capelli. Il biochimico T. Colin Campbell, specializzato in nutrizione, afferma nel suo libro The China Study che la dieta rurale cinese è la più benefica per la salute. Verdure a foglie verdi (lattuga, bietole, germogli) e alghe sono presenti sulle tavole cinesi sin dalla prima ora del giorno. Queste abitudini alimentari forniscono i grandi nutrienti necessari all'essere umano e aiutano la salute dei capillari degli uomini a godere di vigore e vitalità.

Un'altra chiave dell'alimentazione cinese è la bassa quantità di zucchero. I dessert utilizzano quantità minime di zucchero e le loro bevande generalmente non contengono dolcificanti. Anche il lattosio non fa parte della loro cultura culinaria, anche perché la maggior parte ne è intollerante. 

La minaccia che incombe sulla testa dei cinesi

E proprio a tavola possono iniziare i problemi per i capelli dei cinesi. L'abbandono degli abiti alimentari tradizionali e l'adattamento rapido a quelli occidentali rischia di pesare non solo sullo stomaco ma anche sulla testa dei cinesi. Un dato su tutti: il primo McDonald's è stato aperto a Pechino nel 1990, oggi ce ne sono 2.500 sparsi in tutto il paese e la multinazionale del cibo spazzatura conta di aprirne altri 2 mila in 5 anni. 

Se andrà avanti così c'è il rischio che la Cina diventi anche il più grande mercato al mondo per le cliniche di trapianti di capelli.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Calvizie, i geni premiano i cinesi mentre gli europei si scoprono i più a rischio "pelata"

Today è in caricamento