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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Scienze

I cani possono annusare il coronavirus?

Non ci sono evidenze scientifiche, ma tanti indizi suggeriscono che potrebbe essere proprio così

I cani riescono ad accorgersi se è in corso un’infezione da Sars-Cov-2? Secondo diversi team di ricerca che stanno portando avanti esperimenti in tutto il mondo, tutto lascia pensare che sia proprio così anche se non ci sono vere e proprie evidenze scientifiche di questa particolare capacità. Parliamo del resto di animali usati da sempre negli aeroporti per rilevare la presenza di droghe o materiali di contrabbando e che secondo alcune ricerche sarebbero capaci di individuare anche la malaria e alcune forme di cancro. Insomma, il fatto che i cani abbiano un olfatto straordinario è cosa risaputa e non in discussione. Ma il coronavirus? La rivista "Nature" racconta che dall’inizio della pandemia molti quattro zampe sono stati addestrati a rilevare la presenza del virus odorando il sudore delle persone infette. Il 3 novembre si è svolto un workshop chiamato International K9 Team in cui i vari team hanno convidiso i risultati delle loro ricerche. Tra gli scienziati coinvolti c’è anche Holger Volk, neurologo veterinario dell'Università di medicina veterinaria di Hannover in Germania, che ha parlato a Nature di “risultati molto promettenti” anche se - ha avvertito - “nessuno ha detto che i cani possono sostituire i tamponi molecolari”.

I cani che annusano il coronavirus negli aeroporti

Già da qualche mese però in alcuni aeroporti degli Emirati Arabi Uniti, della Finlandia e del Libano i cani sono stati utilizzati proprio per rilevare la presenza del virus tra i passeggeri.

E i risultati, pur senza il crisma della scientificità, sono stati sorprendenti. Riad Sarkis, chirurgo e ricercatore presso l'Università Saint Joseph di Beirut, fa parte di un progetto franco-libanese che ha addestrato 18 cani. I cani addestrati da Sarkis hanno sottoposto a screening 1.680 passeggeri riuscendo ad idenfiticare 158 casi di COVID-19 confermati poi dai test molecolari. Gli animali hanno rilevato correttamente il 92% dei casi positivi e il 100% di quelli negativi. Non solo: i cani avrebbero rilevato la presenza del virus anche in soggetti asintomatici o prima dell’insorgenza dei sintomi. Secondo gli esperti, se l’olfatto dei cani difficilmente potrà sostituire il tampone, ciò ciò non toglie che questi animali possano essere utilizzati in contesti dove è necessario sottoporre a screening molte persone in un tempo ridotto: gli aeroporti, ma anche le scuole o i centri commerciali.

Sulla capacità dei cani di annusare il coronavirus sono stati condotti vari studi, uno dei quali è stato anche pubblicato su Pubmed (altri sono in corso di revisione). I ricecatori hanno fatto annusare campioni di saliva di sette persone in ospedale con Covid-19 e sette persone sane ad otto cani addestrati: gli animali sono stati in grado di identificare l’83% dei casi positivi e il 93% dei negativi. Alcuni studiosi hanno però messo in dubbio la validità della ricerca in quanto avrebbe coinvolto un numero troppo esiguo di pazienti.  

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