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Sabato, 10 Giugno 2023
L'intervista

"La Cina teme una nuova ondata di Covid, ma la pandemia ormai è finita"

Cosa c'è dietro il timore di un nuovo picco epidemico da 65 milioni di casi a settimana entro giugno legato alle varianti XBB. Bassetti: "Problema locale, l'emergenza pandemica ormai è finita"

L'Oms ha appena dichiarato la fine dell'emergenza Covid e dalla Cina arriva già quella che suona come una intempestiva smentita: contagi in aumento, con 40 milioni di casi a settimana previsti entro la fine del mese, e ben 65 milioni al picco epidemico di giugno. Tutta colpa – avrebbe spiegato l’esperto di malattie respiratorie Zhong Nanshan intervenendo nel corso del Greater Bay Area Science Forum di Guandong – delle nuove sottovarianti XBB. Quelle dai nomi fantasiosi (Gryphon, Kraken, Arturo, ecc...) che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi: velocissime e immunoevasive, capaci far schizzare nuovamente i contagi nel paese nonostante la prima, grande ondata, epidemica cinese si sia appena conclusa. Se le previsioni si concretizzeranno, cosa vorrà dire per il gigante asiatico? E per il resto del mondo? Covid – insomma – deve farci ancora paura?

A guardar bene, non è facile capire come intendere le affermazioni di Nanshan. Nello stesso intervento in cui ha annunciato questi numeri catastrofici, lo pneumologo ha infatti rassicurato sulle capacità di tenuta del paese, assicurando che ormai l'85% della popolazione ha già contratto il virus negli scorsi mesi. Che le reinfezioni con le nuove (per i cinesi) varianti sono per lo più lievi. E che sono in arrivo vaccini specifici che dovrebbero fornire una protezione mirata contro questi virus, capaci di neutralizzare facilmente la memoria immunologica di chi si è già ammalato anche da poco tempo. Al netto delle rassicurazioni, però, i numeri citati sembrano davvero troppo alti per essere presi alla leggera. 

"Credo che siano affermazioni molto sbagliate, fatte nel momento sbagliato da un paese che ha sbagliato tutto nel corso di questa pandemia" spiega a Today Matteo Bassetti, direttore della clinica di Malattie Infettive dell'ospedale San Martino di Genova.

"Cosa vogliono dire che ci saranno 65 milioni di persone col raffreddore? Perché non si possono avere 65 milioni di malati senza un impatto sul sistema sanitario, neanche in un paese grande come la Cina. Quindi credo che siano numeri campati per aria, perché altrimenti sarebbero estremamente preoccupati. Detto questo, è vero che parliamo di varianti che danno sintomatologie lievi, soprattutto in caso di reinfezioni, e che la Cina è probabilmente nelle condizioni di veder tornare nuove ondate epidemiche in questi mesi". 

Le varianti XBB sono il sottogruppo derivato da Omicron. E come omicron, sono estremamente infettive, capaci di evadere la risposta immunitaria sviluppata in seguito ad una precedente infezione. Fortunatamente tendono a dare sintomatologie lievi, concentrate nelle vie aeree superiori. In Italia e nell'occidente però sono diffuse da mesi (è da qui in effetti che hanno raggiunto la Cina), e non hanno provocato particolari problemi, né si prevede che ne provochino in futuro. In Cina però secondo Bassetti sono stati usati vaccini meno efficaci dei nostri, e quindi è possibile che la popolazione sia più esposta al rischio di nuove infezioni. Anche per le scelte fatte negli scorsi anni, con la strategia zero Covid mantenuta fino allo scorso inverno che, per forza di cose, ha creato una situazione epidemica molto differente da quella che abbiamo conosciuto nel resto del mondo. 

"Non credo che avranno grandi problemi nei prossimi mesi, ma in ogni caso la loro è una vicenda assolutamente locale", conclude Bassetti.

"Nel resto del mondo l'emergenza Covid è sicuramente finita. Siamo in una situazione di endemia in cui il virus circola senza dare grandi problemi, per merito delle vaccinazioni e dell'enorme proporzione di persone che ha già incontrato il virus, ed ha quindi una certa protezione immunitaria almeno nei confronti della malattia grave" rassicura Bassetti. "Ema inoltre approverà presto i nuovi vaccini indirizzati contro le varianti XBB, che saranno disponibili per il prossimo autunno e forniranno una protezione in più per anziani e persone fragili. In questo senso, mi sento di dire che la pandemia è sicuramente finita, non in termini di diffusione del virus magari, ma di certo come emergenza sanitaria". 

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