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Venerdì, 29 Marzo 2024
La lotta al virus

Covid, la nuova variante Kraken è più trasmissibile: cosa sappiamo finora

Il nome ufficiale è XBB.1.5, è entrata a far parte dell'ormai numerosa famiglia di Omicron e sta crescendo rapidamente negli Stati Uniti e in altri paesi. A preoccupare gli esperti è la sua doppia mutazione, ma l'Oms rassicura: "Non esiste indicazione di una maggiore gravità"

L'ultima variante covid che ha messo in allerta gli esperti porta il nome di un leggendario mostro marino: Kraken. Cosa sappiamo finora? Il suo nome ufficiale è XBB.1.5, è entrata a far parte dell'ormai numerosa famiglia di Omicron e sta crescendo rapidamente negli Stati Uniti e in altri paesi. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), comunque, al momento "non esiste indicazione di una maggiore gravità associata a queste sottovarianti in monitoraggio rispetto a precedenti lignaggi Omicron". Allo stato attuale sono sei le sottovarianti del virus Sars-CoV-2, maggiormente circolanti in Cina e rilevate anche nel resto del mondo, sulle quali gli scienziati hanno puntato i riflettori. Sono tutte "sorelle" di Omicron, dalla quale derivano. Alcuni di questi sottolignaggi - come, appunto, la XBB.1.5 ribattezzata Kraken - appaiono in forte diffusione (in questo caso, negli Stati Uniti).

Dal 25 al 30 dicembre 2022, ha fatto sapere il centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), sono state depositate dalla Cina 540 sequenze. Sei, come detto, sono le sottovarianti dominanti: il 35% era rappresentato dalla sottovariante BA.5.2, il 24% da BF.7, il 18% da BQ.1 (Cerberus), il 5% da BA.2.75 (Centaurus), il 4% da XBB (Gryphon) e il 2% da BA.2. Sono state segnalate anche le sottovarianti BA.5.6, BA.4.6, BM.4.1.1 e BA.2.3.20. Questi sottolignaggi riscontrati finora in Cina, comunque, sono noti da tempo e sono già in circolazione in Europa. Appartengono tutti alla famiglia di Omicron e nessuno desta particolare preoccupazione per la sua capacità di eludere la risposta immunitaria. Anche per Cerberus e Gryphon, che per un certo periodo avevano allertato le autorità sanitarie, studi recenti hanno confermato l'efficacia dei vaccini. A rassicurare gli esperti, inoltre, il fatto che al momento non sia stata rilevata alcuna nuova variante.

In ogni caso il Tag-ve (o technical advisory group on virus evolution), il gruppo tecnico sulle varianti dell'Oms, sta continuando a monitorare con attenzione la sottovariante XBB.1.5 (ribattezzata Kraken). L'allerta è data dal fatto che sta crescendo rapidamente in Usa e in altri paesi. Negli Stati Uniti, secondo l'ultima rilevazione dei Cdc, nell'ultima settimana del 2022 XBB.1.5 era responsabile del 40,5% dei contagi. In molti chiedono, per questo, di tenere alta la guardia anche verso i voli provenienti dagli Stati Uniti. Kraken deriva da una mutazione della prima sottovariante di Omicron XBB, nota come Gryphon (un ricombinante delle varianti BA.2.10.1 e BA.2.75). A preoccupare è la doppia mutazione acquisita da XBB.1.5: come rileva una ricerca coordinata dall'università di Pechino, la rende più trasmissibile della sua parente più stretta, XBB.1. La mutazione, infatti, permetterebbe a XBB.1.5 di agganciarsi al modo più efficiente al recettore Ace2, la porta d'ingresso del virus sulle cellule umane, e di sfuggire agli anticorpi. La ricerca è online sulla piattaforma BioRXiv, che comprende i lavori non ancora sottoposti all'esame della comunità scientifica, ma è già molto citata da numerosi ricercatori.

Maria Van Kerkhove, epidemiologa senior dell'Oms, ha detto che XBB.1.5 è la sottovariante di Omicron più trasmissibile finora individuata. Si diffonde velocemente a causa delle sue mutazioni, che permettono di aderire alle cellule e di replicarsi facilmente. Per ora, comunque, sia Gryphon sia Kraken restano "varianti di interesse" (Voi) per l'Organizzazione mondiale della sanità: la soglia d'allerta, quindi, non è stata innalzata a "varianti di preoccupazione" (Voc). Secondo i dati del Centro europeo per la sorveglianza e il controllo delle malattie (Ecdc), aggiornati al 5 gennaio, la sottovariante XBB.1.5 rappresenta il 139% dei casi negli Stati Uniti e il 137% in Europa. La mutazione è stata rilevata anche in altri 28 paesi del mondo. Al momento un aumento dei casi si è registrato in Regno Unito, Germania e Usa, ma non è possibile stabilire una correlazione con la presenza della sottovariante.

Mentre sembra evidente che questa variante sia più trasmissibile rispetto alle altre, le autorità sanitarie non hanno ancora abbastanza dati a disposizione per esprimersi con certezza su un'eventuale maggiore capacità di nuocere, né su quali possano essere gli effetti sugli ospedali. Mancano ancora riscontri sul fatto che la variante sia legata o meno a forme più gravi della malattia. I virologi sono cauti: in molti, infatti, ritengono che la comparsa di nuove mutazioni non significa che ci si debba aspettare una nuova pesante ondata. E per ora i vaccini sembrano continuare a proteggere dai sintomi gravi, le ospedalizzazioni e la morte.
 

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