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Giovedì, 25 Aprile 2024
La storia / Singapore

Covid: il caso della madre che dà alla luce un bimbo con gli anticorpi

Una donna di Singapore, che si era ammalata a marzo mentre era in gravidanza, ha partorito a novembre un bambino sano, che ha nel suo organismo gli anticorpi: un nuovo importante indizio. Che cosa sappiamo sul coronavirus nelle donne incinta?

Un caso che sarà studiato e seguito con la massima attenzione, in tutto il mondo. Una donna di Singapore, contagiata dal Sars-Cov-2 a marzo mentre era in gravidanza, ha dato alla luce a novembre un bambino sano, che ha nel suo organismo gli anticorpi contro il virus, offrendo un nuovo importante indizio sulla possibilità che l'infezione possa essere trasferita da madre a figlio.

La donna di Singapore ha contratto il virus a marzo 

L'Organizzazione mondiale della sanità afferma che non è ancora noto se una donna incinta con il Covid-19 possa trasmettere il virus al feto o al bambino durante la gravidanza o il parto. Ad oggi, il virus attivo non è stato trovato in campioni di liquido amniotico o nel latte materno, quindi la notizia che arriva da Singapore è da prendere con le molle. Ma potrebbe essere una prova importante.

"Il mio medico sospetta che gli abbia trasferito i miei anticorpi durante la gravidanza", ha detto al giornale Strait Times Celine Ng-Chan, che ha superato il coronavirus dopo aver avuto lievi sintomi. Era stata ricoverata in ospedale e poi dimessa dal National University Hospital (NUH) dopo due settimane e mezzo di trattamenti.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità afferma che non è ancora noto se una donna incinta con Covid-19 possa trasmettere il virus al suo feto urante la gravidanza o al bambino durante il parto.

Secondo un articolo pubblicato ad ottobre sulla rivista Emerging Infectious Diseases, medici in Cina hanno segnalato il rilevamento e il declino nel tempo degli anticorpi Covid-19 nei bambini nati da donne con coronavirus. La trasmissione del coronavirus dalle madri ai neonati è in ogni caso molto rara, secondo l ricerche dei medici del New York-Presbyterian / Columbia University Irving Medical Center pubblicate  a ottobre su JAMA Pediatrics.

"Il coronavirus passa dalla mamma al bambino attraverso la placenta"

Il coronavirus potrebbe passare dalla mamma al feto attraverso la placenta. In questi casi si parla di "trasmissione verticale" dell'infezione Sars-CoV-2. La ricerca era stata effettuata mesi fa da un team di ricercatori coordinati dal professor Fabio Facchetti, direttore del laboratorio di Anatomia patologica dell'Università degli Studi di Brescia e degli Spedali Civili di Brescia. I risultati erano stati pubblicati dalla rivista EBioMedicine del gruppo editoriale The Lancet.

Nel dettaglio, gli studiosi avevano esaminato la placenta di 101 donne che avevano dato alla luce un figlio al Civile nel periodo compreso tra il 7 febbraio e il 15 maggio 2020. Quindici di loro erano risultate positive al virus, 34 negative e 52 non valutabili per mancanza di appositi criteri o per aver partorito prima della dichiarazione della pandemia. La ricerca ha esaminato la proteina spike del virus Sars-CoV presente nella placenta delle donne, focalizzandosi su quella di una giovane ricoverata alla 37esima settimana di gravidanza per la comparsa di febbre e altri sintomi ricollegabili all'infezione da Covid-19.

La neomamma, risultata poi positiva al virus, ha dato alla luce un maschio con un parto indotto. Anche il neonato, a 24 ore dalla nascita, è risultato positivo al coronavirus, sviluppando una polmonite con difficoltà respiratoria. La buona notizia è che l'evoluzione clinica è poi stata decisamente positiva.

La gravidanza e il coronavirus

La gravidanza comporta cambiamenti del sistema immunitario, che possono aumentare il rischio di contrarre infezioni respiratorie virali, tra cui quella da SARS-CoV-2. Tuttavia, ad oggi, come evidenziato dal Report dell’Iss  le donne in gravidanza non sembrano essere a maggior rischio rispetto alle non-gravide per infezione grave da COVID-19 che richiede il ricovero ospedaliero. Nonostante le evidenze siano ancora scarse, la trasmissione verticale del virus SARS-CoV-2 non può essere esclusa. Ad oggi viene considerato un evento raro ma possibile. In Italia i casi di positività tra i neonati sono vari, presumibilmente infettati a seguito del contatto con la madre positiva durante o dopo il parto. Questi bambini, però, non hanno presentato sintomi importanti e la condizione non desta particolari preoccupazioni.

 Le donne in gravidanza positive al nuovo coronavirus non devono necessariamente effettuare un parto cesareo. In relazione alle attuali conoscenze, infatti, non c'è indicazione elettiva al taglio cesareo nelle donne positive al nuovo coronavirus e rimangono valide le indicazioni attuali al taglio cesareo. L’analgesia epidurale non è controindicata in caso di infezione da SARS-CoV-2 e dovrebbe, anzi, essere raccomandata per ridurre il ricorso all’anestesia generale nel caso in cui sia necessario ricorrere a un taglio cesareo in urgenza/emergenza.

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