È vero che il cioccolato è tossico per i cani? Ecco la verità
Si dice che non bisogna dare da mangiare il cioccolato ai cani. Ecco cosa dice la scienza
L'avrete sentito dire spesso: ai cani il cioccolato fa male. Un effetto che ci dovrebbe far capire quanto possiamo essere diversi da animali che reputiamo abbastanza "simili". Cosa c'è di vero?
Diciamo subito che a essere tossico per il cane non è la cioccolata in sé, ma solo una serie di composti in esso contenuti, chiamati metilxantine (in particolare la teobromina). Le metilxantine in realtà sono tossiche anche per l'uomo, in grandi quantità. E sono letali anche per i gatti, i quali però, in quanto carnivori, hanno difficoltà a recepire il gusto dolce (e quindi tendenzialmente no la mangiano). Quindi è vero che la cioccolata fa male ai cani, anche se non solo a loro.
E perché fa male? Come mai la teobromina è tossica molto più nei cani che nell'essere umano? Come spiegato su alcuni blog scientifici dipende da quanto rimane in circolo nel sangue. Se nell'uomo dopo circa 7 ore la concentrazione della sostanza nel sangue è dimezzata, la stessa quantità nel cane impiega più di 17 ore (si parla di emivita, ovvero il tempo che è necessario per dimezzare la concentrazione di una data sostanza). In altre parole la teobromina nel sangue di un cane si accumula molto facilmente, diventando tossica. E questo dipende innanzitutto dal peso corporeo dell'individuo: i cani generalmente pesano molto meno di un uomo adulto e un accumulo è molto più vistoso.
Ma il motivo centrale per cui cani e gatti non riescono a smaltire la teobromina come noi, dipende da un enzima, chiamato citocromo P450, che serve a degradare le sostanze. Questo particolare "macchinario" funziona con efficienza diversa già negli esseri umani (è generalmente più attiva nelle donne e nei neri) e nei cani è meno attiva.
Dunque, ora sapete i motivi per cui è il caso di non dare da mangiare a cani (e gatti) il cioccolato e, nel caso succedesse dategli un cucchiaio di sale e chiamate un veterinario.
In ogni caso, comunque, è il caso che anche gli esseri umani non eccedano, come per tutte le cose, nel consumo. Perché come diceva Paracelso "è la dose che fa il veleno".