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Giovedì, 25 Aprile 2024
Scienze L'Aquila

Esperimento radioattivo nei laboratori Gran Sasso, la Regione Abruzzo blocca tutto

Preoccupa ambientalisti e cittadini l'utilizzo di una potente sorgente radioattiva proveniente dal combustibile di un reattore nucleare russo capace di emettere radiazioni pari ad un quarto di quanto sversato nell'oceano di Fukushima

L'AQUILA - Nei Laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso è in corso la predisposizione per l'esperimento Sox sui neutrini, che utilizzerà a partire dal mese di aprile del prossimo anno, una potente sorgente radioattiva di Cerio 144 proveniente da combustibile radioattivo di un reattore nucleare russo.

L'esperimento Sox, frutto di una collaborazione internazionale tra enti di ricerca e università ha sollevato le prime polemiche da parte del Movimento mobilitazione acqua Gran Sasso, segnando da parte della Regione Abruzzo uno 'stop' dell'esperimento stesso. La sorgente radioattiva pari a 100/150 mila curie sarà incapsulata nel più grande contenitore di tungsteno mai prodotto da 19 centimetri di spessore, per schermare le radiazioni gamma. L'attività radioattiva della sorgente è pari a circa un quarto del cesio 137 radioattivo emesso nell'oceano da Fukushima, come riporta il rapporto tecnico della Iaea sull'incidente.

Ad innescare le polemiche degli ambientalisti, preoccupati non solo perché i Laboratori di Fisica Nucleare si trovano in una zona parco, altamente sismica, soprattutto per il recente trasporto simulato su gomma della sostanza radioattiva da parte di due tir, scortati dalla polizia stradale.

"In questi giorni un camion vuoto è venuto dentro il laboratorio del Gran Sasso e ne è uscito, senza trasportare materiale radioattivo, per fare una prova generale del nuovo esperimento. Ma di questa prima attività, sia pure assolutamente neutra, il tavolo congiunto non è stato in nessun modo informato e per ora la fermiamo, chiedendo di sottoporla a ogni controllo".

Così il vicepresidente della Giunta regionale, Giovanni Lolli, nel corso di un incontro con la stampa per informare l'opinione pubblica sull'esperimento con possibile futuro uso di materiale radioattivo all'interno dei laboratori sotterranei del Gran Sasso. 

"Quindi quello che noi abbiamo chiesto è ripartire da zero e ripartire da una nostra autorizzazione". A preoccupare il rischio di contaminazione, dato il sistema acquifero di captazione, non ancora scollegato con le attività dei laboratori e dell'autostrada.

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