Manzi e cani clonati: la fabbrica presto realtà in Cina

Un milione di manzi clonati all'anno, esemplari di alta qualità destinati a soddisfare l'accresciuta domanda della Cina. Ma anche cani antidroga e antibomba, da compagnia e cavalli da corsa. Sono gli obiettivi di una joint venture tra Cina e Corea del Sud nata venerdì scorso che si appresta a creare il più grande stabilimento di clonazione al mondo nella città portuale settentrionale di Tianjin. L'edificio principale della fabbrica di animali è già in fase di costruzione e dovrebbe entrare in funzione già nella prima metà del 2016. L'investimento ammonta a circa 31 milioni di dollari ed è stato fatto da Sinica, una controllata di Boyalife Group, e Sooam Biotech.

Il grosso dell'attività riguarderà il bestiame che verrà creato per scopi alimentari al fine di far fronte alle richieste del mercato. Si partirà con 100 mila bovini all'anno per raggiungere, a regime, quota 1 milione di esemplari. A dirlo Xu Xiaochun, presidente del consiglio Boyalife Group.

"Gli agricoltori cinesi stanno lottando per produrre abbastanza bovini da carne per soddisfare la domanda del mercato", ha detto Xu. "Il centro, il più grande impianto analogo in tutto il mondo, comprenderà anche una zona di stoccaggio gene e un museo", ha aggiunto.

La prima pecora clonata al mondo, Dolly, è nata il 5 luglio 1996 in Gran Bretagna. Di recente però l'Unione europea il Parlamento Ue ha inasprito i divieti sulla clonazione di bestiame. 

Totalmente opposta la situazione in Cina: dal 2000, gli scienziati clonano ovini, bovini e suini. La clonazione era limitata alla ricerca scientifica fino a settembre 2014 quando nella parte orientale della provincia dello Shandong, sono nati tre cuccioli di mastino tibetano purosangue destinati alla commercializzazione e il numero di animali clonati dopo questo accordo è destinato a salire.