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Venerdì, 19 Aprile 2024
Svolta storica

Fusione nucleare, perché è così importante l'annuncio di oggi

Grande attesa per la presentazione dei risultati dell'esperimento condotto nel Federal Lawrence Livermore National Laboratory, negli Stati Uniti. Una svolta rivoluzionaria nella produzione di energia illimitata e pulita

Dopo i rumours di ieri, adesso ci siamo davvero. In giornata dagli Stati Uniti dovrebbe arrivare un annuncio storico: la realizzazione, per la prima volta nella storia, della fusione nucleare che permetterà di generare più energia necessaria rispetto a quella usata per innescarla. La notizia dell'anno, o forse del decennio, che rappresenta un vero e proprio "Sacro Graal" dell'energia: la possibilità di generare energia illimitata senza produrre scorie radioattive, con un impiego di risorse inferiori a quelle necessarie per sfruttare l'energia eolica o quella solare. Una svolta importantissima che verrà annunciata oggi alle 16 (ora italiana), dal segretario Usa all'Energia Jennifer Granholm e del sottosegretario Jill Hruby al Lawrence Livermore National Laboratory, la struttura californiana in grado di centrare questo incredibile risultato grazie alla National Ignition Facility, una installazione di ricerca che studia la fusione a confinamento inerziale utilizzando i laser e non il confinamento magnetico, tecnica su cui invece ha preferito investire la Ue.

Fusione nucleare, energia pulita e illimitata

Perché questa notizia è così importante, non soltanto per gli Stati Uniti, ma per il mondo intero? Al di là del primato degli Usa in questo particolare traguardo, l'annuncio messo in agenda dal Dipartimento dell'Energia statunitense potrebbe avere molteplici risvolti positivi. In primis servirà ad aprire la strada verso la produzione di energia pulita e illimitata, in grado di soddisfare le esigenze del pianeta senza danneggiarlo. In secondo luogo potrebbe porre fine alla diatriba sull'utilizzo del nucleare a fusione o a fissione. Nel primo caso, la produzione di energia imita le reazioni che avvengono nel cuore delle stelle, producendo meno radiazioni e scorie più semplici da gestire rispetto alla fissione. Come funziona? La fusione nucleare consiste nello "schiacciare" due atomi a velocità elevatissime, per poi trasformare quella reazione in energia con cui alimentare case e uffici senza emissioni di carbonio o di rifiuti radioattivi pericolosi per l'uomo e l'ambiente. In questo modo, si potrebbero mandare definitivamente in pensione le gigantesche centrali a fissione, quelle enormi "ciambelle" che producono scorie radioattive molto pericolose, difficili da gestire e smaltire. Quindi più energia e meno inquinamento, con la possibilità di frenare il cambiamento climatico e garantire lo sviluppo dei Paesi più poveri. Non vanno poi dimenticati i possibili effetti sulla mappa geopolitica, come il ridimensionamento dei Paesi la cui economia dipende in gran parte dall'export di combustibili fossili, come la Russia e i Paesi del Golfo, e il contemporaneo balzo in avanti degli Stati Uniti.

Al momento il Dipartimento dell'Energia e i responsabili del laboratorio non hanno rilasciato commenti, ma le prime informazioni sui risultati ottenuti sono state diffuse dal Financial Times: si tratta di dati promettenti, ma che necessitano di una ulteriore "limatura".

Quando i primi effetti pratici?

In questo senso, è necessario precisare che ci vorrà molto tempo prima di arrivare all'uso commerciale dell'energia da fusione nucleare. Dieci anni o forse di più secondo gli esperti, stime confermate anche dal Washington Post: "La produzione di energia ha richiesto l'impiego di uno dei laser più potenti del mondo: in sostanza, servirebbero risorse enormi per ricreare la reazione sulla scala richiesta per rendere 'pratica' la fusione per la produzione di energia sono immense. Gli scienziati, inoltre, dovrebbero sviluppare tecnologie e macchinari in grado di trasformare - a costi tutto sommato sostenibili - la reazione in elettricità che possa essere poi concretamente distribuita attraverso la rete. Il processo, poi, dovrebbe tener conto in particolare di un altro elemento: l'iter crea neutroni che sottopongono i macchinari ad uno stress enorme, col rischio concreto di distruzione delle apparecchiature durante il processo stesso".

I risultati raggiunti dagli scienziati californiani in ogni caso rappresenterebbero il coronamento di un percorso iniziato negli anni '50, una strada che richiederà ancora qualche anno prima di poter vedere gli effetti concreti in ambito industriale e commerciale. Secondo gli esperti "per arrivare alla produzione standard di 'energia pulita' attraverso la fusione manca almeno un decennio, forse decenni". Ci sarà da attendere ancora insomma, ma il percorso è ormai segnato.

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