La fusione nucleare si fa con una tazzina da caffè (piena di idrogeno)
Alimenteremo la nostra casa per decenni. Si può fare ma per il momento solo in laboratorio
Avreste mai immaginato che in questa tazzina di caffè, ma piena di idrogeno, ci sta l'energia per alimentare una casa per decine di anni? Questo è il potenziale che ruota attorno alla rivoluzionaria dichiarazione della National Ignition Facility: la fusione nucleare - in laboratorio - si può fare.
Che cos’è la fusione nucleare. Allora, si prendono due o più nuclei di atomi leggeri, li fondiamo e ne formiamo uno più pesante. Interessante perché, durante questo processo, viene liberata una grande quantità di energia che potremmo usare per fare a meno di gas e carbone. Tutto chiaro sul piano teorico, ma fino ad oggi non siamo mai riusciti a renderla “conveniente”.
La fusione da sempre piace a tutti. È ciò che accade all’interno delle stelle, dove la pressione e le temperature sono inimmaginabili. Questo aiuta a vincere la repulsione elettromagnetica che tiene lontani tra loro i protoni, e permette agli atomi di fondersi e crearne uno più pesante. Torniamo con in piedi per terra però, o meglio sulla Terra. Sul nostro pianeta le condizioni sono ben diverse, e se ottenere una reazione di fusione di per sé non è poi così difficile, farlo in laboratorio è un'altra storia.
Servono temperature superiori ai cento milioni di gradi e una pressione altissima, e non avendo la gravità che lavora per noi, come avviene nel nucleo di una stella, dobbiamo trovare un altro modo per far sì che la reazione si autosostenga, e produca più energia di quella con cui la inneschiamo. Perché, diciamocelo, una centrale elettrica che consuma più energia di quanta ne produce non serve a nessuno.
Alla National Ignition Facility, pare che in questi giorni ci siano riusciti: i 192 laser che alimentano l'esperimento hanno emesso poco più di 2 megajoules di energia. La fusione generata ne ha prodotti circa 3,15. L’entusiasmo è d’obbligo. Ma da qui a immaginare un reattore a fusione collegato alla rete elettrica potrebbero volerci una trentina d’anni secondo i ricercatori. Anche perché, allo stato attuale gli apparecchi che producono i laser in realtà hanno consumato più di 322 megajoules di energia durante l'esperimento.
Con le dovute migliorie, comunque, un reattore a fusione sembra davvero fattibile. Perché questa cosa ci dovrebbe interessare tutti? Beh perché la fusione è una fonte di energia pulita e illimitata che potrebbe cambiare le sorti del nostro Pianeta, anche se ahinoi, lo farà probabilmente per le prossime generazioni. 3 decenni sono troppi per sperare che ci aiuti a risolvere i problemi energetici e ambientali che stiamo vivendo in questi anni.