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Giovedì, 28 Marzo 2024
Lo studio

Non c'è mai stato così poco ghiaccio in Antartide

Il record minimo della banchisa gelata: per la prima volta dall'inizio delle osservazioni satellitari dei poli, nel 1978, è scesa sotto i 2 milioni di chilometri quadrati.

Il 25 febbraio 2022 l'estensione del ghiaccio marino in Antartide ha segnato un nuovo record minimo: per la prima volta dall'inizio delle osservazioni satellitari dei poli, nel 1978, è scesa sotto i 2 milioni di chilometri quadrati. È la seconda volta in 5 anni, dopo quella del 2017, che il ghiaccio antartico inverte la tendenza di crescita.

Ora uno studio di Università cinese Sun Yat-sen e Laboratorio di Guangdong per la scienza e l'ingegneria marina dell'emisfero Sud, pubblicato su Advances in Atmospheric Sciences, ha identificato alcune cause dell'anomalia legate a fenomeni meterologici de La Nina e dell'oscillazione antartica valutando i dati raccolti dai satelliti sin dal 1978.

Il team ha descritto le probabili cause associate al minimo di estensione osservato nel ghiaccio marino antartico. Nell'emisfero Nord, spiegano gli autori, il rapido declino del ghiaccio attribuibile al riscaldamento globale è noto e documentato, ma nel polo opposto, in Antartide, è stata registrata una modesta tendenza all'aumento del quantitativo di ghiaccio presente, con un tasso dell'1 per cento ogni dieci anni dalla fine degli anni '70. Il 25 febbraio 2022, però, è stato osservato un minimo record di estensione del ghiaccio marino antartico, che per la prima volta è stato inferiore a due milioni di chilometri quadrati.

Dagli studi è emerso che nei periodi estivi la termodinamica può dominare i processi che causano la fusione del ghiaccio marino a causa di anomalie nel trasporto del calore verso il polo. Allo stesso tempo si registra un aumento della radiazione infrarossa complessiva e della luce visibile. "Il ghiaccio marino è più bianco del mare non ghiacciato per questo motivo è più semplice che il calore venga assorbito velocemente, il che favorisce la fusione del ghiaccio e innesca un circolo vizioso" ha spiegato Qinghua Yang, della Sun Yat-sen University. Inoltre, "è fondamentale considerare la variabilità tropicale nei modelli che descrivono la fusione del ghiaccio antartico: sarà necessario approfondire le ricerche in seguito per comprendere appieno queste dinamiche," ha concluso Jinfei Wang, collega e coautore di Yang

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