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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Scienze

Quanto dura l'immunità contro il coronavirus dopo la malattia

Le indicazioni in uno studio pubblicato su Nature dal team di ricercatori della Rockefeller University di New York: "In caso di reinfezione anticorpi rapidi ed efficaci, forse anche contro le mutazioni"

Chi guarisce dalla Covid-19 è immune per almeno sei mesi, secondo un lavoro pubblicato online sulla rivista specializzata Nature dal gruppo di studiosi guidato da Michel Nussenzweig della Rockefeller University di New York. Un'analisi condotta su oltre ottanta persone precedentemente contagiate dal coronavirus indica che i livelli di cellule B della memoria immunitaria specifiche - vale a dire quelle che restano nell'organismo dopo la malattia, e che in caso di nuova esposizione allo stesso patogeno possono proliferare rapidamente e produrre anticorpi - sono rimasti costanti durante il periodo di studio.

Chi guarisce dalla Covid-19 è immune per almeno sei mesi

I risultati confermano che i guariti da Covid-19, qualora incontrassero nuovamente il virus, possono potenzialmente "montare" una risposta immunitaria rapida ed efficace. Nussenzweig e i colleghi hanno valutato 87 persone con diagnosi confermata di Covid-19 a distanza di 1,3 e 6,2 mesi dall'infezione. I ricercatori hanno così osservato che, "sebbene l'attività degli anticorpi neutralizzanti diminuisca nel tempo, il numero di cellule B della memoria rimane invariato".

Inoltre, notizia ancora più positiva mentre cresce la preoccupazione per le nuove varianti di Sars-CoV-2, si è visto che "gli anticorpi prodotti da queste cellule memoria sono più potenti rispetto agli anticorpi originali, e possono essere più resistenti alle mutazioni nella proteina Spike" che media l'ingresso del virus nelle cellule bersaglio.

Queste osservazioni, spiegano gli autori, indicano che "le cellule B della memoria hanno la capacità di evolversi in presenza di piccole quantità di antigene virale persistente (piccole proteine del virus che possono essere rilevate dal sistema immunitario)". "La continua presenza ed evoluzione delle cellule B della memoria - concludono gli studiosi - suggerisce che le persone potrebbero essere in grado di produrre rapidamente potenti anticorpi neutralizzanti dopo una reinfezione da Sars-CoV-2".

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