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Giovedì, 25 Aprile 2024
Il fungo killer

Forse presto non avremo più banane

In Australia potrebbe presto essere approvata la coltivazione di una nuova varietà di banane Cavendish transgeniche create per essere resistenti ad una malattia che minaccia di spazzare via le coltivazioni in tutto il globo

In Australia si lavora per mettere al riparo la produzione mondiale di banane. Non tutti lo sanno, infatti, ma la varietà Cavendish – che rappresenta più o meno metà del mercato globale – è attualmente minacciata dal fungo Fusarium Oxysporum f. sp. cubense tropical race 4 (TR4), responsabile di una malattia letale che ha il potenziale di spazzare via l’intero cultivar dalla faccia della Terra. Un team di scienziati australiani è riuscito però a creare una versione geneticamente modificata delle Cavendish, resistente all’infezione, ed è in procinto di far approvare le nuove banane Ogm dalle autorità australiane. Se il progetto andrà a buon fine, le banane identificate con la sigla QCAV-4 saranno il primo frutto geneticamente modificato a sbarcare sul mercato australiano, e il primo cultivar di banane Ogm mai approvato nel mondo. E potrebbero rappresentare l’ultima ancora di salvezza per garantire la presenza di questi amati frutti sulle nostre tavole nei decenni a venire. 

Il fungo patogeno è stato identificato in Australia a partire dalla fine degli anni ‘90, e da allora si è diffuso in buona parte grabdu paesi esportatori di banane. Rappresenta una minaccia concreta per i coltivatori, capace di ridurre di un terzo nel 2020 le esportazioni dalle Filippine, uno dei principali produttori di banane del mondo. E in passato ha già dimostrato la suo pericolosità: un altro ceppo di questo fungo, responsabile della malattia chiamata Panama disease tropical race 1 (TR1), ha infatti spazzato via negli anni ‘50 la coltivazione delle banane Gros Michel, che fino a quel momento avevano rappresentato la varietà commercialmente più diffusa nel mondo. 

Le banane Cavendish devono il loro successo proprio al vuoto lasciato nel mercato dalla sparizione delle Gros Michel, e alla loro capacità di resistere (almeno in certa misura) al patogeno che causa la malattia di Panama TR1. Con la comparsa del nuovo ceppo TR4, a cui le Cavendish sono purtroppo rivelate estremamente sensibili, il rischio è ora che facciano la stessa fine della varietà che hanno così efficacemente soppiantato. È qui, però, che dovrebbe entrare in gioco la nuova varietà Ogm. Le banane QCAV-4 sono infatti geneticamente identiche alla Cavendish tradizionali, con l’aggiunta però di alcuni geni capaci di fornire protezione dalla Panama disease TR4. 

L’idea dei suoi inventori è che queste nuove banane transgeniche offrano una rete di sicurezza nel caso in cui, negli anni a venire, le misure messe in campo in Australia, e altrove, per prevenire la diffusione del Fusarium si rivelino inefficaci. In quel caso, sostituire le piante attuali con la nuova varietà Ogm permetterebbe di rimettere in piedi le piantagioni e la produzione di banane. L’approvazione per la coltivazione e il consumo alimentare dovrebbe essere decisa nei prossimi mesi, e un esito positivo non è scontato. Le ricerche effettuate negli ultimi anni avrebbero dimostrato comunque che le banane QCAV-4 non presentano rischi per la salute, e hanno un’elevata resistenza all’infezione fungina, con un rischio di infezione pari ad appena il 2%, contro il 75-95% della varietà naturale. 

Una particolarità delle banane Cavendish rende inoltre estremamente sicura la coltivazione di varianti transgeniche: si tratta infatti di piante incapaci di riprodursi normalmente, selezionate dall’uomo per essere propagate unicamente per talea. Per questo motivo non possono evolvere naturalmente la resistenza ai patogeni come il Fusarium (essendo tutti cloni della stessa pianta la selezione naturale non può portare alla comparsa di nuove caratteristiche fenotipiche), ma allo stesso tempo, è impossibile anche che le mutazioni introdotte artificialmente nel loro genoma possano diffondersi in modo indesiderato nell’ambiente. 

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