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Martedì, 23 Aprile 2024
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L'Italia è in procedura d'infrazione sulla sperimentazione animale: ecco perché

Dopo una serie di emendamenti animalisti contestati dai ricercatori, la Commissione Europea ha dato il suo verdetto

L'Italia è a forte rischio sanzioni sulla sperimentazione animale. Da tempo lo si sospettava e ora la Commissione Europea ha annunciato di aver iniziato la procedura di infrazione nei confronti dell'Italia. Come mai? Ripercorriamo brevemente la storia.

Dal 2010 è stata introdotta a livello europeo una nuova Direttiva per regolamentare i test sugli animali a fini di ricerca: maggior attenzione al loro benessere, protocolli più restrittivi e tutta una serie di miglioramenti per ridurre all'indispensabile l'uso di animali per la ricerca scientifica. L'obiettivo è quello di poter un giorno poter dire addio all'uso di animali e il cammino, per quanto lungo, ha visto, tra i vari successi, anche l'abolizione dei test su animali per i prodotti cosmetici.

La Direttiva è frutto del lavoro di collaborazione tra scienziati e associazioni animaliste e per questo gli Stati Membri avevano il dovere di recepirla senza ulteriori modifiche. L'Italia però, complice la pressione di alcuni gruppi animalisti, ha proposto alcuni emendamenti di modifica che hanno innanzitutto fatto tardare di molto il recepimento. Non solo: gli emendamenti proposti non tenevano conto delle possibili conseguenze sia per il futuro della ricerca che per il benessere degli animali e sono stati fortemente criticati da tutto il mondo scientifico. Secondo gli emendamenti,ad esempio, in Italia non sarebbe più possibile allevare cani, gatti e primati per le sperimentazioni: questo non significa bloccare l'uso di animali, ma obbliga a importarli dall'estero, con meno garanzie di sicurezza e un maggiore stress per gli animali che devono sopportare il viaggio. Inoltre verrebbe vietato l'uso di animali per la ricerca sulle sostanze d'abuso, un tema molto delicato dove l'apporto degli animali è indispensabile. Con questi emendamenti verrebbero bloccate buona parte delle ricerche sugli xenotrapianti, fondamentali per progettare e migliorare trapianti d'organo e valvole cardiache.

Il mondo scientifico da subito ha cercato di far ritirare gli emendamenti con manifestazioni e proteste con solo un parziale successo. Per questo motivo, dopo numerosi avvisi, la Commissione Europea ha iniziato la procedura d'infrazione contro l'Italia.

Per gli animalisti questa è una vittoria, ma per il mondo scientifico è l'esempio di come senza conoscenze si possa far del male alla ricerca, ma soprattutto ai malati e perfino agli animali. La speranza è quindi che l'Italia esca da questo stato di infrazione e recepisca la Direttiva così com'è stata pensata: un punto d'incontro e compromesso tra le necessità della ricerca e il benessere animale (per dettagli si può consultare il libro "Topi dietro le sbarre: cosa bisogna sapere sulla sperimentazione animale?").

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