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Giovedì, 25 Aprile 2024
Animali

Maltrattare gli animali non sarà più reato, ma la verità è ben diversa

Un decreto depenalizzerebbe i reati di lieve entità, compresi quelli di maltrattamento degli animali. Ma le cose sono molto diverse

Secondo un decreto sulla depenalizzazione di alcuni reati considerati di lieve entità sarebbero compresi anche quelli contro gli animali. In altre parole maltrattare un animale, o addirittura ucciderlo, non sarebbe da sanzionare (o quasi). Questo il parere di numerose associazioni animaliste che si sono espresse fortemente contrarie.

Ma le cose stanno realmente così? Come spiegato dall'associazione Pro-Test Italia, secondo la legge delega 67/2014, i reati non verrebbero cancellati. Il cambiamento riguarderebbero invece uno snellimento delle procedure per tutti quei reati che prevedono condanne pecuniarie o che arrivano a massimo 5 anni (lettera m articolo 1 legge 67/2014).

Il motivo sarebbe quello di cercare di evitare l'intasamento dei Tribunali e procedure che costano un sacco di soldi. alleggerendo il carico di lavoro dei Giudici e consentendo una Giustizia più veloce (specie per i processi per reati più gravi come omicidio, strage dolosa e associazione mafiosa). non certo di cancellare i reati, ma rendere i procedimenti relativi più veloci. 

Secondo la legge attuale 189/2004, le associazioni animaliste possono denunciare i reati che riguardano gli animali, essere affidatarie degli animali oggetti di sequestro e confisca, oltre a costituirsi come parte civile ai processi. Questo avviene, in genere, a partire da esposti, cioé segnalazioni all'Autorità Giudiziaria, che dovrà poi decidere se aprire un'ipotesi di reato. Si apre così un circolo vizioso per cui da un lato gli animali possono essere subito affidati alle associazioni animaliste (con relative donazioni di supporto alle stesse e gravi conseguenze per i detentori degli animali) e dall'altro si aprono procedimento e processi lunghissimi e costosissimi, che possono portare anche alla totale assoluzione degli "accusati". In ogni caso le associazioni che hanno effettuato gli esposti non possono essere ritenute responsabili, nemmeno di processi che non si dovevano fare. Il tutto andrà a gravare sui cittadini e su chi ha subito l'esposto.

Ecco quindi l'utilità della nuova norma, che ridurrebbe molto i tempi dei procedimenti, consentendo una Giustizia più veloce, la possibilità di recuperare animali eventualmente affidati in caso di assoluzione e minore clamore mediatico e pubblicità per eventuali malintenzionati (singoli o associazioni) che vogliono lucrare sul fattore emotivo e sulla lentezza della giustizia italiana. Essere contrari non è quindi stare dalla parte degli animali, ma di un sistema deficitario che premia i furbi.

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