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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Olio di palma e sostenibilità ambientale: chi ci guadagna?

Tra le varie polemiche sull'olio di palma vi è la sostenibilità ambientale. Ma le multinazionali c'entrano meno di quanto ci si possa aspettare

L'olio di palma è un business solo per le grandi multinazionali? Forse no, almeno questa è l'analisi descritta nei dettagli su Strade.

Di olio di palma abbiamo già parlato, soprattutto per quanto riguarda gli effetti sulla salute e sull'eccessivo clamore mediatico attorno alla vicenda.

Vediamo ora un altro punto di contrasto, quello secondo cui la coltivazione della palma per la produzione dell'olio sarebbe in mano alle multinazionali. I contadini e produttori locali sarebbero, quindi, espropriati dalle loro terre. Di questo si è parlato a EXPO, in particolare all'EPOC2015, la conferenza annuale dell'European Palm Oil Alliance.

Da quanto emerge dal dibattito, il problema della sostenibilità ambientale riguarda soprattutto i piccoli agricoltori che sono diffidenti nell'adottare standard sostenibili. Come mai? Perché han sempre lavorato così e il mondo agricolo è molto conservatore e quasi sempre restio a cambiamenti, specie se produttori molto piccoli.

Se questo meccanismo conservatore è in parte giustificato (un insuccesso può voler dire il fallimento), d'altra parte è il principale motivo per cui oggi solo il 20% della produzione di olio da palma risponde ai criteri di sostenibilità definiti dall'RSPO (Roundtable for Sustainable Palm Oil, l'ente che certifica la sostenibilità ambientale della filiera). La colpa graverebbe quindi in minima parte sulle multinazionali, anche perché la maggiorparte della produzione arriva da produttori piuttosto piccoli.

Si potrà dire che non è una conferenza con osservatori neutrali, dato che vi partecano gruppi direttamente coinvolti nella produzione e utilizzo, ma i dati sembrano chiari. La campagna contro l'utilizzo dell'olio di palma, già criticata su vari aspetti, potrebbe quindi ridurre la produzione certificata di olio di palma e spingere i produttori a preferire alternative meno produttive e quindi meno sostenibili (e non per forza più salutari), perché richiederebbero più terra per la stessa quantità di olio prodotto.

Attenzione quindi a non far di tutt'erba un fascio, perché il rischio è di non risolvere i problemi né per la nostra salute, né per l'ambiente.

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