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Martedì, 3 Ottobre 2023
L'indagine

Otto contagi su dieci causati da Omicron

Secondo l'ultima flash survey dell'Iss al 3 gennaio la prevalenza della nuova variante era stimata all'80,75% con ampie differenze regionali

Sul fatto che Omicron fosse diventata la variante prevalente non c'erano più molti dubbi. Mancava solo la conferma, arrivata oggi con i risultati della "flash survey" realizzata dall'Iss. Dai campioni analizzati è emerso che il 3 gennaio il nuovo ceppo di Sars-CoV-2 "era predominante, con una prevalenza stimata all'81%, con una variabilità regionale tra il 33% e il 100%, mentre la Delta era al 19% del campione esaminato". Sono questi i risultati definitivi dell'indagine rapida condotta dall'Istituto superiore di sanità e dal ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.

Nell'indagine precedente, e relativa ai casi del 20 di dicembre 2021, la prevalenza era stata stimata pari al 21%.

Questa i dati sulla prevalenza della variante Omicron nelle diverse regioni. 

  • Abruzzo 77,8 %
  • Basilicata 100%
  • Calabria 71,4 %
  • Campania 70,9 %
  • Emilia Romagna 79,4 %
  • Friuli Venezia Giulia 64,6 %
  • Lazio 85,4 %
  • Liguria 76,7 %
  • Lombardia 88,7 %
  • Marche 82,0 %
  • Molise 97,8 %
  • Pa Bolzano 54,2 %
  • Pa Trento 76,0 %
  • Piemonte 76,8 %
  • Puglia 91,9 %
  • Sardegna 83,3 %
  • Sicilia 78,8 %
  • Toscana 89,2 %
  • Umbria 93,3 %
  • Valle d'Aosta 33,3 %
  • Veneto 66,1 %
  • Italia 80,75 %

Come specifica l'Iss si tratta di una stima riferita al 3 gennaio: è dunque probabile che nel frattempo Omicron abbia guadagnato ulteriore terreno, specie nelle regioni in cui era meno diffusa. L'Iss inoltre segnala che l'indagine ha alcuni limiti. Uno di questi è che in alcune regioni essendo bassa la numerosità della popolazione, il numero di sequenze è esiguo, per cui la presenza di varianti virali circolanti potrebbe non essere stimata correttamente.

Flash survey Iss-2

Come viene stimata la prevalenza delle varianti

Per l'indagine - spiega una nota Iss - è stato chiesto ai laboratori delle Regioni e Province autonome di selezionare dei sottocampioni di casi positivi e di sequenziare il genoma del virus. Il campione richiesto è stato scelto dalle Regioni e Province autonome in maniera casuale fra i campioni positivi garantendo una certa rappresentatività geografica e, se possibile, per fasce di età diverse. In totale, hanno partecipato all'indagine tutte le Regioni e Provicne autonome e complessivamente 120 laboratori regionali e il Laboratorio di Sanità militare e sono stati sequenziati 2.632 campioni.

"Questi risultati, per quanto non privi di limiti e bias, mostrano una rapida diffusione della variante omicron, in linea con quanto già descritto recentemente in altri Paesi Europei" spiegano dall'Istituto superiore di sanità. Inoltre, "non bisogna trascurare il fatto che la variante delta co-circola nel Paese, sia pure con una prevalenza che sta diminuendo progressivamente nel tempo, che suggerisce uno svantaggio competitivo nei confronti di omicron"

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