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Giovedì, 25 Aprile 2024
Astronomia

I pianeti "misteriosi" sono molti più di quanti pensassimo

70 nuovi pianeti interstellari che vagano nello spazio profondo, al di fuori di un sistema stellare, sono stati identificati in una regione della galassia nota come Associazione Scorpius-Centaurus: sono corpi celesti difficili da identificare, non avendo una stella ad illuminarli

Su molti pianeti della nostra Galassia alzando gli occhi al cielo ci troveremmo ad osservare una stella in tutto e per tutto simile al nostro Sole. Non ovunque, però: alcuni pianeti orbitano attorno a nane rosse, nane bianche o brune, giganti rosse e persino stelle a neutroni e buchi neri. Altri pianeti, poi, non orbitano attorno a nessuna stella, e vagano solitari nel buio dello spazio profondo. Vengono chiamati pianeti interstellari, o anche pianeti orfani, e si tratta di corpi celesti ancora piuttosto misteriosi, e assolutamente difficili da identificare, non avendo una stella ad illuminarli per renderli visibili ai nostri telescopi. Non a caso, fino a poche settimane fa se ne conosceva appena qualche decina. Un nuovo studio, appena pubblicato su Nature Astronomy, cambia però le carte in tavola, rivelando ben 70 nuovi pianeti interstellari identificati in una regione della Via Lattea nota come Associazione Scorpius-Centaurus, ad appena qualche centinaio di anni luce di distanza dal nostro Sistema Solare. 

Per riuscire nell'impresa, i ricercatori (un team internazionale di astrofisici francesi e spagnoli) hanno scavato a fondo negli archivi dei principali osservatori del nostro pianeta, analizzando oltre 80mila scansioni dello spazio registrate negli ultimi 20 anni. Di norma, i pianeti interstellari sono invisibili ai nostri occhi perché non emettono, e non riflettono, luce visibile. E possono essere individuati solamente attraverso un metodo chiamato microlensing gravitazionale, che consiste nel cercare distorsioni nella luce proveniente da una stella lontana, indicative della presenza di un oggetto di massa relativamente piccola (in termini cosmici, come appunto un pianeta) che ne perturba il percorso. In questo modo, ovviamente, gli astronomi sono costretti a procedere a caso, e non possono ripetere le osservazioni per verificare le loro scoperte. 

Per superare il problema, nel nuovo studio si è scelta una strada diversa, andando alla ricerca di una classe di pianeti molto particolare: pianeti giganti, con una massa paragonabile a quella di Giove, e di recente formazione, ancora abbastanza caldi – quindi – da brillare debolmente nel cielo, anche in assenza di una stella che li illumini per noi. Identificarli non è certo un'impresa facile, perché si tratta comunque di bagliori estremamente tenui, ma combinando le osservazioni di molti telescopi (ottici e a infrarossi), e studiando poi i movimenti dei bagliori così identificati, i ricercatori sono riusciti a dimostrare la presenza di ben 70 pianeti interstellari, e di circa altri 100 ancora da confermare. 

“Abbiamo misurato movimenti impercettibili, colori e luminosità di decine di milioni di fonti di luce in un'ampia area del cielo”, spiega Núria Miret-Roig, ricercatrice del laboratorio di astrofisica dell'Università di Bordeaux, e primo autore dello studio. “Queste misurazioni ci hanno permesso di identificare con certezza anche gli oggetti meno luminosi di questa regione di spazio”. 

La scoperta di così tanti nuovi pianeti interstellari sarà preziosa anche per studiare l'origine di questi misteriosi corpi celesti. Attualmente esistono infatti due ipotesi principali per la loro nascita: una prevede che derivino dal collasso di nubi di gas troppo piccole per generare una stella; l'altra che si tratti invece, nella maggior parte dei casi, di pianeti che sono stati espulsi dal loro sistema stellare di origine. I dati raccolti non sono compatibili con nessuna delle due ipotesi, almeno come metodo più comune per la formazione dei pianeti interstellari, e lasciano ipotizzare agli autori della ricerca che ci sia qualche altro meccanismo, ancora sconosciuto, in gioco nella nascita di moltissimi di questi elusivi corpi celesti. 

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