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Giovedì, 25 Aprile 2024
Vaccinazioni Covid

La quarta dose di vaccino anti Covid

La conferma dell'Ema: oggi i dati supportano una quarta dose di vaccino solo per pazienti immunocompromessi. Più probabile un nuovo round di vaccinazioni in autunno, ma con modalità diverse

L'Ema non cambia opinione: al momento non ci sono dati a sostegno di una quarta dose di vaccino per la popolazione generale. Nonostante i contagi in risalita, e i timori che l'arrivo di omicron 2 – probabilmente ancor più contagiosa – possa determinare una nuova ondata pandemica, l'agenzia del farmaco europea continua a ritenere sufficiente, almeno per il momento, la protezione offerta dalle tre dosi dei vaccini disponibili, che continuano a dimostrare un'ottima efficacia nei confronti delle forme severe di Covid 19. Più probabile un ricorso al booster vaccinale in autunno, in previsione di una nuova epidemia nei mesi freddi. Ma con modalità che verranno definite solo nei prossimi mesi.  

I dati disponibili – ha ricordato ieri il capo della taskforce ema sui vaccini, Marco Cavaleri, nel corso di una conferenza stampa – sembrano indicare comunque che la situazione non sia cambiata con l'arrivo di Omicron 2, e quindi per ora il secondo booster vaccinale rimane consigliato solamente per i pazienti immunocompromessi e, in alcune nazioni Ue, per gli over 75. Persone il cui sistema immunitario ha più difficoltà a produrre i livelli di anticorpi sperati con tre dosi di vaccino, e per quali una quarta dose ha quindi buone chance di rivelarsi vantaggiosa. 

“Avrete letto le dichiarazioni di alcuni produttori di vaccini che affermano la necessità di una seconda dose booster – ha commentato Cavaleri durante l'incontro con la stampa – Voglio ripetere che da un punto di vista regolatorio non ci sono ancora dati provenienti da studi clinici o osservazionali sufficienti a supportare la raccomandazione di una seconda dose booster nella popolazione generale”.

Nuovi dati sull'efficacia dei vaccini attualmente in commercio sono attesi nei prossimi mesi. Così come i dati sulle formulazioni adattate per prevenire la variante Omicron del virus, e quelle bivalenti in fase di sviluppo indirizzate ad immunizzare contro più di una variante virale. L'Ema - ha assicurato Cavaleri – valuterà valuterà attentamente i dati non appena saranno messi a disposizione dell'agenzia, in previsione della nuova campagna vaccinale che potrebbe arrivare il prossimo autunno, in previsione della nuova stagione fredda. 

Se è infatti prevedibile che molti paesi opteranno per offrire un booster annuale di vaccino anti Covid, almeno quest'anno, non è ancora chiaro invece a chi sarà indirizzata l'immunizzazione, e quali formulazioni di vaccino potrebbero rivelarsi più vantaggiose. Al momento gli unici dati sul secondo booster vaccinale disponibili sono quelli che arrivano da Israele. E almeno in questa fase non sono particolarmente incoraggianti. 

Uno studio dello Sheba Medical Center di Telaviv appena pubblicato sul New England Journal of Medicine ha infatti valutato l'efficacia della quarta dose su poco meno di 300 operatori sanitari. Le analisi hanno rivelato un aumento della produzione di anticorpi che ne riporta i livelli a quelli osservabili in seguito alla terza dose di vaccino. Parlando di protezione aggiuntiva, però, il secondo booster con il vaccino Pfizer ridurrebbe di un ulteriore 30% il rischio di infezione (rispetto a chi ha ricevuto solamente la terza dose) e di un 43% quello di sviluppare una malattia sintomatica. Per il vaccino Moderna, i numeri sono ancora più contenuti: 18% in meno di probabilità di infezione, e 31% in meno per la malattia sintomatica. Partendo da un buon livello di protezione fornito dalla terza dose, si tratta di percentuali poco significative, che rendono i benefici per persone relativamente giovani e in salute – si legge nelle conclusioni della ricerca – probabilmente marginali. 

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