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Martedì, 23 Aprile 2024
Scienza di Natale

Se camminassimo 15 minuti al giorno come i Monty Phyton saremmo tutti più in salute

Tradizione vuole che il numero di Natale di una delle più prestigiose riviste mediche del mondo sia dedicato a ricerche assurde e scherzose, per risollevare gli animi sotto le feste. Ecco alcune delle più assurde di quest'anno

Anche alla scienza piace non prendersi troppo sul serio, almeno ogni tanto. Sul British Medical Journal (Bmj), uno delle più prestigiose riviste peer review di medicina del mondo, è un'autentica tradizione: ogni anno il numero di Natale è dedicato a ricerche, articoli e opinioni scherzose e assurde, vagliate e pubblicate – assicura la rivista – con la stessa cura e con gli stessi standard utilizzati durante il resto dell'anno. Scienza vera, quindi, ma dedicata a temi che non possono che strappare una risata. Qualche esempio?

Prevenzione del cancro e teorie del complotto

Quanto sanno sulla prevenzione del cancro complottisti e antivaccinisti? Non molto, a quanto pare. Un sondaggio online ha indagato la questione con l'aiuto di quasi 1.500 volontari, chiedendo loro quali tra una lista di fattori di rischio, veri o presunti, fosse effettivamente legato all'insorgenza dei tumori. Antivaccinisti, cospirazionisti (in questo caso principalmente rettiliani e terrapiattisti) e fautori della medicina alternativa hanno dimostrato di saper distinguere meno della popolazione generale le cause accertato per l'insorgenza dei tumori, da quelle che sono invece semplici leggende metropolitane (come ad esempio il fatto che i cibi Ogm provochino il cancro). Interessante anche un particolare. L'unica domanda in cui le risposte di complottisti e no vax sono risultate paragonabili a quella della popolazione generale è stata quella posta per ultima, al termine dell'interminabile lista di fattori di rischio. Più del 40% dei partecipanti al sondaggio ha infatti ammesso di concordare con la scoraggiante affermazione finale: “sembra proprio che tutto causi il cancro”. 

Benefici delle camminate strambe

Per i fan dei Monty Phyton è un classico intramontabile: lo sketch del Flying Circus in cui John Cleese interpreta un impiegato dell'immaginario Ministero delle camminate beote (o camminate strambe), impegnato ad aiutare un cittadino (Michael Palin) a migliorare la propria buffa camminata. Non ridere di fronte alla comicità, tutta fisica, messa in scena dai due attori è quasi impossibile. Tre ricercatori americani però hanno fatto di più: si sono chiesti quante calorie potremmo consumare in più se adottassimo una camminata beota nella nostra vita quotidiana. Detto, fatto, i tre scienziati sono entrati in azione decisi a scoprirlo. Hanno chiesto a 13 volontari di replicare la camminata che si vede nello show dei Monty Phyton, e hanno monitorato il loro dispendio energetico. Calcoli alla mano, per una persona sana e di corporatura media che percorre una media di 5mila passi al giorno, una camminata beota di 12-19 minuti al giorno aiuterebbe a consumare 100 calorie in più. Se si fosse fatto di più per promuovere la diffusione delle camminate beote, concludono gli autori, oggi saremmo tutti, probabilmente, un po' più in salute. 

Quanto errori di ortografia nelle prescrizioni mediche?

I medici sono noti per avere una pessima calligrafia. Non è chiaro invece come se la cavino, in media, con l'ortografia. Un campo particolarmente insidioso quando si passa la vita a prescrivere farmaci dai nomi assurdi e con spelling poco intuitivi. Due microbiologi del Freeman Hospital di Newcastle upon Tyne hanno deciso di scoprire quanto sono comuni gli errori di ortografia nel loro campo, analizzando quasi 14mila prescrizioni di antibiotici effettuate presso il loro ospedale. Risultato: circa il 10% delle prescrizioni esaminate conteneva farmaci scritti con il nome sbagliato. Al primo posto, il Meropenem, scritto male in più di 200 ricette. Seguito dalle cefalosporine, Piperacillina Tazobactam e gentaminicina. 

Un calendario dell'avvento di esercizi fisici

Sappiamo tutti che l'attività fisica è fondamentale per mantenersi in salute. A mancare, spesso, è però il tempo da dedicargli. Quale miglior periodo delle feste, allora, per tornare a sgranchire un po' i muscoli? La buona volontà non sempre è sufficiente, però, ed è per questo che un team di ricercatori del Centre for Lifestyle Medicine and Behaviour della Loughborough University ha deciso di mettere a punto un programma di attività fisica modellato sul calendario dell'avvento, con cui promuovere l'esercizio anche a Natale, quando le abbuffate sono all'ordine del giorno e il freddo può scoraggiare dal recarsi in palestra. L'efficacia di questa idea è stata testata in un trial, in cui i partecipanti hanno ricevuto ogni giorno l'invito ad effettuare diversi tipi di esercizi a tema natalizio. I risultati sono stati messi a confronto con quelli di un gruppo di controllo, a cui sono stati proposti esercizi più convenzionali, e hanno dimostrato che quelli a tema natalizio hanno permesso di effettuare in media (alla terza settimana del programma) 21 minuti di esercizio in più a settimana, e 15 minuti in più al giorno di attività di intensità media o moderata. Non male, quindi, a dimostrare che, anche se non necessariamente attraverso esercizi a tema, interventi che promuovano l'attività fisica durante le festività natalizie possono risultare utili per contrastare un periodo tradizionalmente dedicato alla sedentarietà. 

Trasfusioni e superpoteri

Forse non tutti sanno chi è She Hulk, visto che ha fatto il suo ingresso nell'universo cinematografico della Marvel solo quest'anno. Il personaggio esiste però da decenni, ed è un beniamino dei fan dei fumetti della casa delle idee: parliamo della cugina di Hulk, con poteri simili a quelli del parente più noto – enorme forza fisica e una carnagione verde acceso – ereditati quando ha ricevuto inavvertitamente una trasfusione del suo sangue nel corso di un incidente automobilistico (o almeno, questa è versione che abbiamo visto nel telefilm). Un caso interessante per l'ematologo Neil Barrett, che sulle pagine del Bmj ha deciso di discutere delle implicazioni di quella che ritiene essere una forma di Graft versus host disease associata a trasfusione. Una rara forma di malattia da rigetto che avviene quando i linfociti (un tipo di globuli bianchi) presenti nel sangue di un donatore attecchiscono nel corpo del ricevente. 

Di norma le cellule del donatore iniziano ad attaccare gli organi del ricevente, portando praticamente sempre al decesso. Uno dei fattori di rischio per questo disturbo è la consanguineità, ed è per questo che solitamente non si utilizza il sangue dei parenti per una trasfusione. È per questo che il dottor Barret ritiene che quello di She Hulk sia un rarissimo caso di Graft versus host disease associata a trasfusione non letale. Nel suo paper, descrive le implicazioni del caso clinico in questione, in che modo il disturbo potrebbe aver causato la colorazione verde della pelle di She Hulk, le misure con cui i centri trasfusionali evitano che il problema si presenti e per quale motivo potrebbero non funzionare nel caso di Hulk e di altri supereroi. Un articolo assurdo, insomma, che vuole sensibilizzare però su un tema molto serio: l'importanza delle donazioni di sangue, e delle migliaia di eroi senza superpoteri che con la loro generosità permettono di salvare milioni di vite ogni anno.  

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