La scienza e la religione sono davvero in conflitto?
Secondo un recente sondaggio non c'è una maggioranza schiacciante di scienziati atei
Scienza e religione sono in conflitto? Un tema molto caldo che potrebbe avere una risposta inaspettata. Se pensate che la maggior parte degli scienziati siano atei potreste rimanere "delusi". Secondo il sondaggio The Religion Among Scientists in International Context (RASIC), non c'è questa maggioranza schiacciante che ci si sarebbe aspettati.
Come descritto su GalileoNet.it, un team di ricercatori della Rice University di Houston ha intervistato più di 9000 scienziati di diversi paesi (Francia, Hong Kong, India, Italia, Taiwan, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti) per conoscere meglio il rapporto tra scienza e fede negli ambiti scientifici.
Il risultato è stato che in generale gli scienziati sono meno religiosi rispetto alla popolazione generale, con notevoli differenze tra la Francia, dove circa la metà degli scienziati non crede nell'esistenza di Dio, e la Turchia dove è esattamente il contrario: appena il 6% degli scienziati non crede.
Alcuni dati però vanno in netta controtendenza. Ad esempio a Hong Kong la percentuale di atei convinti è doppia nella popolazione generale rispetto agli scienziati (55% contro il 26%), e risultati simili, seppur meno evidenti, riguardano Taiwan (17% contro l'11%).
Inoltre, solo una minoranza (meno di un terzo) di scienziati ritiene che esista un conflitto tra scienza e religione, mentre quasi un terzo crede addirittura che possano addirittura aiutarsi.
La religione, per molti scienziati, è pensata come un sistema di controllo per prevenire comportamenti scorretti a livello etico, come quando si è tentati di prendere una scorciatoia pur di pubblicare un articolo scientifico. Secondo alcuni, invece, esisterebbero più tipi di ateismo, alcuni dei quali contemplano tradizioni religiose: in questo modo non ci sarebbe conflitto tra l'andare a una funzione religiosa, in quanto parte della cultura, senza avere una vera fede religiosa.
Come ha spiegato Elaine Howard Ecklund. “E finché rimarrà tale, dobbiamo riconoscere che i confini tra scienza e religione sono molto meno netti di come siamo abituati a pensare”.
