Sesso occasionale e senza protezione: Hiv, boom di contagi tra giovani eterosessuali
L'Aids torna a far paura: 25-30 la fascia d'età più a rischio. La malattia che falcidia da sempre la comunità gay ha iniziato a diffondersi anche tra le categorie meno informate sui rischi dei comportamenti sessuali più libertini
Sono decine di migliaia le persone sieropositive, e molte non sanno neppure di essere contagiose: numeri che parlano di una vera e propria epidemia in corso sono stati illustrati da uno studio dell'Università di Milano-Bicocca. L'Aids torna a far paura, soprattutto tra i giovani eterosessuali. La causa principale (intorno al 90%) rimane sempre la stessa: la mancanza del preservativo, tanto nei rapporti etero quanto in quelli omosessuali. Ma, se nella comunità gay si riscontra una maggiore conoscenza della trasmissione della malattia, tra gli eterosessuali è ampia la fetta di inconsapevoli.
"Quello dei nuovi contagi è un problema che diventa, giorno dopo giorno, sempre più grave - spiega il Prof. Andrea Gori, Direttore Malattie Infettive al San Gerardo di Monza, Università Milano-Bicocca. Negli ultimi 4-5 anni c'è stato un incremento di infezioni tra i giovani, soprattutto nella fascia d'età 25-30 anni. Inizia, però, anche un fenomeno parallelo di diffusione del virus nella popolazione eterosessuale: se però i gruppi LGBTQ sono tendenzialmente informati, e si espongono al rischio nonostante la consapevolezza del rischio, i secondi no, e ignorano completamente il problema".
"Secondo le ultime stime in nostro possesso - spiega il Prof. Gori - nella sola provincia di Monza e Brianza ci sono all'incirca 4.000 persone sieropositive, con un sommerso (ovvero chi non sa di essere contagioso) del 35%. Presso la struttura ospedaliera San Gerardo, a Monza, sono seguiti circa 2.000 pazienti con Hiv. Per quanto riguarda Bergamo, sono 2.500 i pazienti seguiti all'interno degli ambulatori. Cifre che non fotografano bene la situazione reale, a causa di quel "sommerso" nazionale che preoccupa gli specialisti. In Lombardia, in totale, si calcolano circa 20.000 casi".
Se n'è parlato nel corso della prima giornata dell'ottava edizione di ICAR (Italian Conference of AIDS and Antiviral Research), che si terrà sino all'8 giugno a Milano, presso l'Università Milano Bicocca. Cambia l'approccio al sesso nella fascia più giovane: se prima erano soprattutto gli omosessuali a venire additati per la loro maggiore promiscuità, ora questa tendenza coinvolge anche gli etero, e questo potrebbe minacciare nell'arco di pochi anni un'esplosione di nuovi casi per tutte quelle infezioni che, fino a un paio di anni fa, si ritenevano in parte sconfitte, in primis l'AIDS.