Stop alla produzione di sigarette che bruciano tabacco
Philip Morris sta per avviare la vendita della sigaretta "simil-elettronica" che scalda il tabacco anzichè bruciarlo: "Rischi per la salute ridotti anche del 90 per cento. Il punto sugli ultimi studi
LONDRA (REGNO UNITO) - Philip Morris International, la più grande azienda di tabacco a livello globale, ha annunciato che potrebbe gradualmente cancellare le vendite di sigarette dopo il lancio del nuovo prodotto Iqos sul mercato britannico. Nelle scorse settimane la ricerca scientifica di Philip Morris International su uno dei suoi prodotti a potenziale rischio ridotto (Reduced-Risk Products - Rrp) che, a differenza di quanto avviene nelle sigarette, riscalda il tabacco anziché bruciarlo, è stata pubblicata su una delle principali riviste scientifiche. I ricercatori di Philip Morris hanno annunciato che i risultati di due studi sono stati pubblicati su Toxicological Sciences, la rivista ufficiale della Society of Toxicology. La pubblicazione su riviste peer review sottopone i risultati e i metodi scientifici allo scrutinio indipendente.
STOP AL TABACCO "BRUCIATO" - Questi studi - spiega il gruppo Pmi - forniscono i dati sulla potenziale riduzione del danno del primo prodotto a rischio ridotto Platform 1, messo in commercio dall'azienda come iQOS, un dispositivo elettronico che riscalda il tabacco anzichè bruciarlo. Questi dati sono parte dell'evidenza scientifica che Philip Morris utilizzerà per valutare se Platform 1 possa ridurre il rischio di malattie legate al fumo rispetto all'utilizzo continuativo di sigarette.
LO STUDIO - "L'obiettivo di questi studi - ha spiegato il professor Manuel Peitsch, Chief Scientific Officer del gruppo Pmi - è stato quello di confrontare gli effetti, osservati in laboratorio, del fumo di sigaretta, della cessazione e della sostituzione della sigaretta con il tabacco riscaldato. Questi studi forniscono ulteriori dati sul potenziale di Platform 1 di ridurre il danno di contrarre malattie legate al fumo".
I RISULTATI - I risultati pubblicati mostrano quanto segue:
- I livelli di sostanze dannose o potenzialmente dannose (Harmful and potentially Harmful Compounds - HPHCs) direttamente connesse a malattie derivanti dal fumo sono in media il 90% inferiori nell'aerosol di Platform 1 rispetto al fumo di sigaretta.
- L'esposizione all'aerosol di Platform 1 riduce i livelli dei biomarcatori di esposizione agli HPHCs rispetto all'esposizione al fumo di sigaretta e conferma i risultati dei test clinici condotti da PMI su fumatori adulti, come riportato dallo studio relativo a un'esposizione di tre mesi, a cui si fa riferimento in seguito.
- A seguito dell'esposizione al fumo di sigaretta, smettere di fumare così come passare a Platform 1 mostrano un'inversione rispetto alle trasformazioni biologiche più negative causate dall'esposizione al fumo di sigaretta e connesse a malattie cardiovascolari e polmonari croniche.
- Gli studi dimostrano, inoltre, che l'esposizione continuativa all'aerosol di Platform 1 per un periodo di otto mesi è simile all'esposizione, in laboratorio, all'aria pulita.
Già molto tempo fa - ha spiegato Manuel Peitsch, Chief Scientific Officer di Philip Morris International - abbiamo avuto la visione di ridurre il rischio associato all'assunzione di nicotina. La ricerca ha mostrato già anni fa che i danni associati al fumo provengono dai composti tossici e potenzialmente dannosi causati dalla combustione del tabacco. Quindi l'obiettivo per molti anni è stata la riduzione della formazione di composti tossici e questo si ottiene rimuovendo la combustione dall'assunzione di nicotina.