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Venerdì, 29 Marzo 2024
Violenza sui bambini

Cos'è la sindrome del bambino scosso

Si tratta di una serie di sintomi che i bambini appena nati riportano in seguito a un violento scuotimento. Secondo gli esperti è una delle principali cause di morte nel primo anno di vita

I pediatri la chiamano "Shaken Baby Syndrome", ovvero "sindrome del bambino scosso", anche se in realtà, secondo alcuni esperti, parlare di sindrome è parzialmente improprio.

Si tratta infatti di una serie di sintomi che i bambini appena nati riportano in seguito a un violento scuotimento. In ogni caso va presa molto sul serio: la sindrome del bambino scosso è "una delle principali cause di morte nel primo anno di vita", spiega Pietro Ferrara, giudice onorario presso il tribunale per i minorenni di Roma e docente di pediatria all’Università Campus Bio-Medico di Roma. "Il 30% dei piccoli scossi violentemente muore e l’80% riporta gravi danni permanenti: emorragie cerebrali, disabilità, paralisi, cecità ecc". 

Il maggior numero di casi si verifica tra la seconda settimana e il quinto mese di vita dei noenati, un periodo chiamato dai pediatri "Purple crying", durante il quale i bimbi piangono insistentemente e i genitori, non riuscendo a calmare il neonato perdono il controllo e lo scuotono provocandogli danni celebrali purtroppo spesso fatali.

Nei bambini con meno di un anno di vita, infatti, i muscoli del collo non sono ancora sufficientemente sviluppati per sostenere la testa, e i vasi sanguigni nel cervello sono meno resistenti. 

Uno scuotimento improvviso e violento, inferto da un adulto, può provocare danni molto seri al neonato, come la rottura dei vasi sanguigni del collo e una conseguente emorragia nel cervello, danni alla vista e nei casi più gravi può portare alla morte del neonato. Altri sintomi noti ai medici sono: irritabilità, difficoltà a star sveglio, problemi respiratori, inappetenza, tremori, vomito, pelle pallida o bluastra, paralisi e coma.

In molti casi la "sindrome del bambino scosso" è un maltrattamento non premeditato che provoca un profondo senso di colpa tra i gentiori che spesso, arrivati in ospedale, mentono sulle reali cause del malessere dei piccoli. Per questo è importante ricordare che se il bambino piange, e ci si sente in condizioni di forte stress emotivo, la cosa migliore da fare è chiedere aiuto. 

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