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Giovedì, 25 Aprile 2024
Le cose da sapere

I sintomi di Omicron 5

La sottovariante covid BA.5 è la responsabile del rialzo del numero dei nuovi positivi delle ultime settimane, sottolinea l'Oms. Febbre, spossatezza, dolori muscolari, mal di gola e raffreddore sono i "segnali" più frequenti di un'infezione, ma non solo. Come riconoscerli, quando fare il tampone, e cosa sappiamo finora sulla durata e sull'incubazione

Tornano a salire i casi di positività al coronavirus, in Italia come in altri Paesi. La responsabile, concordano le autorità scientifiche, è la nuova variante del virus Omicron 5 (BA.5), che - secondo le rilevazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità - sta continuando a guadagnare terreno su altre forme di Covid-19. Nel dettaglio, Omicron BA.5 è la sottovariante del virus Omicron che sta circolando in forma prevalente in gran parte del mondo. Come i precedenti lignaggi BA1-2-3-4, è stata dichiarata variante di preoccupazione ("variant of concern") dall'Agenzia europea per il controllo delle malattie infettive, Ecdc, sulla base della rapida diffusione e della capacità di aggirare la difesa degli anticorpi.

Sars-CoV-2, nella versione Omicron 5, "forse oggi può essere considerato il virus più contagioso al mondo e proprio in questa caratteristica sta la sua pericolosità", ha detto Arnaldo Caruso, presidente della società italiana di virologia (Siv-Isv). Rispetto al coronavirus che ci ha travolto come uno tsunami nelle prime fasi della pandemia, Omicron "è sicuramente meno aggressivo", ha detto l'esperto, "ma resta problematico perché nel provocare tante infezioni può arrivare facilmente anche alle persone più fragili". Caruso ha dunque invitato a "non sottovalutare" la sottovariante Omicron BA.5, destinata a diventare dominante. Un monito che ha lanciato soprattutto in vista dell'autunno, perché "a ottobre il virus ritornerà", mentre l'ondata attuale è "la sorpresa che non ci si aspettava", che però "potrebbe essere solo una fiammata fugace".

Omicron 5: come riconoscere i sintomi e quando fare un tampone

Ma quali sono i sintomi di Omicron 5 e come riconoscerli? Nelle persone che si sono protette con i vaccini anti covid, i sintomi sono in gran parte sovrapponibili a quelli di un raffreddore con starnuti e rinorrea (quest'ultima indica la fuoriuscita di muco o altro liquido dal naso e dalla gola; viene anche detta comunemente "naso che cola"). Gli esperti parlano anche di possibile laringite o faringite, cefalea accompagnata da affaticamento. Possono associarsi dolori muscolari, riduzione dell'appetito, tosse insistente, sintomi gastrointestinali con nausea e diarrea. Si può avere febbre. In genere dopo 4/5 giorni si torna alla normalità. Questo ovviamente nei soggetti vaccinati contro il covid, mentre desta ancora preoccupazione l'effetto che ha nei soggetti non vaccinati, soprattutto se appartenenti a categorie deboli.

Per distinguere i sintomi del covid da quelli di una malattia respiratoria diversa, come raffreddore o influenza, bisogna innanzitutto consultare il proprio medico di base ed effettuare un tampone per escludere o confermare l'infezione. Omicron 5 è facilmente rilevabile con i tamponi in commercio. Gli esperti tranquillizzano: i reagenti sul mercato sono in grado di riconoscere questa variante e quindi diagnosticare la presenza del virus. Una bassa carica virale iniziale, prima della comparsa dei sintomi o al loro esordio, tuttavia può non essere messa in evidenza dal tampone, dando esito negativo. Ecco perché in caso di peggioramento o persistenza dei sintomi è utile effettuare un secondo test a distanza di 24-48 ore dal primo, come raccomandano le linee guida internazionali.

E i farmaci? Secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della società italiana di malattie infettive, "per le persone con febbre e dolori il consiglio è di prendere antinfiammatori e antipiretici. Si agisce sui sintomi, sempre ovviamente dopo aver parlato con il proprio medico di famiglia". Sui soggetti più fragili si possono valutare terapie antivirali, ma sempre sotto stretto controllo medico: "Non vanno presi il cortisone e gli antibiotici", specifica il dottor Andreoni, visto che Omicron 5 sembra colpire preferibilmente le alte vie respiratorie senza scendere nei polmoni. Se si hanno però problemi respiratori, è bene rivolgersi immediatamente al medico che valuterà il caso specifico.

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