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Martedì, 16 Aprile 2024
L'attesa non è ancora finita

Perché si parla così tanto del nuovo telescopio spaziale James Webb

Il più potente telescopio spaziale della storia è arrivato a destinazione. Ma è presto per vederlo in azione: serviranno ancora diversi mesi per allineare gli specchi e testare gli strumenti. Se tutto andrà come sperato, le prime immagini arriveranno per l’inizio dell’estate

Il 24 gennaio il telescopio Jamess Webb è arrivato finalmente a destinazione. Il più potente, e costoso, telescopio spaziale mai lanciato è ora stabilmente in orbita a un milione e mezzo di chilometri dal nostro pianeta, pronto a rivelare tanti i segreti che ancora cela il nostro Universo. O meglio, quasi pronto: anche se la parte più critica del viaggio si è ormai conclusa, rimangono diverse operazioni di routine da portare a termine prima che la Nasa dia il via libera all'inizio delle osservazioni.

“Ci aspettiamo che le prime immagini scientifiche catturate dal James Webb Space Telescope arrivino tra circa cinque mesi”, ha spiegato Amber Straughn, Deputy Project Scientist per le comunicazioni scientifiche del telescopio spaziale James Webb, durante l'annuncio dell'ingresso in orbita del telescopio. “Quindi – ha aggiunto la scienziata – ci prepariamo per il loro arrivo la prossima estate”.

In questo lasso di tempo, gli scienziati della Nasa saranno freneticamente a lavoro su due obbiettivi principali. Il primo: allineare precisamente i 18 segmenti che compongono lo specchio primario del telescopio. Ognuno di questi esagoni di berillio ricoperto da una sottile lamina d'oro (necessaria per ottimizzare la capacità di captare le lunghezze d'onda nell'infrarosso) ha un diametro di un metro e 32 centimetri, e deve comporsi insieme agli altri con precisione millimetrica per andare a formare lo specchio da 6,5 metri che guiderà le osservazioni di Webb.

In questo caso, la parola d'ordine è precisione: se lo specchio avesse le dimensioni degli Stati Uniti – ha spiegato Straughn – l'imperfezione maggiore sulla sua superficie non potrebbe essere più alta di qualche centimetro per garantire il suo funzionamento. Prima di iniziare l'allineamento, gli scienziati della Nasa devono attendere che gli strumenti arrivino alla temperatura ottimale (228 gradi sotto zero, cioè a pochi gradi dallo zero assoluto). Quando il telescopio si sarà raffreddato a dovere (dovrebbe impiegare circa una settimana dall'arrivo nel punto L2), ogni esagono verrà calibrato utilizzando un corpo celeste per guidare l'allineamento Quello scelto è HD 84406, una stella simile al Sole posta nella costellazione dell'Orsa Maggiore: per giorni, gli esperti della Nasa analizzeranno le immagini di Hd 84406 registrate indipendentemente dai 18 esagoni, e cercheranno di allineare al meglio possibile i componenti dello specchio principale in modo da ottenere un'unica, dettagliata, immagine della stella.

A quel punto, lo specchio primario sarà operativo, e inizieranno le operazioni per allineare anche lo specchio secondario di Webb: una superficie di 74 centimetri, necessaria per inviare le immagini raccolte dal telescopio ai 4 strumenti scientifici di cui è dotato, eliminando ogni aberrazione ottica (o distorsione rispetto alle dimensioni reali degli oggetti osservati).

Fatto anche questo, non resterà che testare i quattro principali strumenti scientifici a bordo di Webb (macchine fotografiche e spettrografi ottimizzati per raccogliere dati in regioni diverse dello spettro infrarosso), per assicurarsi che tutto sia a posto. Un lavoro di routine, che prenderà però parecchio tempo. Le previsioni della Nasa parlano di fine giugno, inizio luglio come data di conclusione delle procedure di controllo. Poi, finalmente, Webb inizierà le sue osservazioni. E se tutto andrà come previsto, in breve tempo la nostra comprensione dell’Universo non sarà più la stessa.

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