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Giovedì, 18 Aprile 2024
SALUTE

Un italiano su cinque è convinto di essere in sovrappeso, in realtà è obeso

Durante l'European Obesity Day sono stati presentati i dati che rivelano un fenomeno preoccupante, anche in Italia. Eccoli nel dettaglio

Un italiano su cinque convinto di essere in sovrappeso, è in realtà obeso.

Questo uno dei dati sconvolgenti presentati il 15 Maggio, in occasione dell’European Obesity Day, che fanno parte dello studio "Obesità: un pericolo sottovalutato. La percezione pubblica in Europa", condotto su 14000 persone di sette Paesi Europei (Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia e Regno Unito). 

“L’obesità rappresenta uno dei pericoli maggiori per la salute e per il benessere della nostra società ed è in costante crescita”, spiega Paolo Sbraccia, Presidente della Società Italiana dell’Obesità (SIO) e rappresentante italiano di EASO. “In alcuni Paesi europei, ben sei individui su dieci sono classificati come obesi o in sovrappeso; si prevede che entro il 2030 questa proporzione riguarderà nove individui su dieci. Nonostante ciò, molti sembrano non avere la giusta percezione delle gravi conseguenze legate all’obesità”. Diamo un occhio ai dati che riguardano l'Italia.

Gli italiani sono meno propensi rispetto ai cittadini di altri Paesi a sottovalutare il proprio peso corporeo, ma tendono colpevolmente a sottovalutarne i pericoli correlati. Per esempio la metà degli italiani intervistati ritiene che il proprio peso sia normale, anche se circa il 10% di coloro che si descrivono in salute, è in realtà in sovrappeso. Non solo: il 18% di coloro che si descrivono in sovrappeso, risulta essere obeso. Una percezione sbagliata anche nel senso opposto: il 18% di coloro che si descrivono in sovrappeso, è in realtà normopeso. 

Per molti italiani l'obesità è vista come una malattia e non un disturbo psicologico: il 62% contro la media europea del 46%. Ma quali sono le cause?

Per il 67% la causa principale è una dieta poco equilibrata, seguito dal 61% che ritiene che l'obesità sia causata da uno stile di vita non appropriato. L'obesità è vista, assieme al fumo, come il principale rischio per la salute, anche quasi nessuno indica il cancro come possibile complicanza dovuta all'obesità, mentre sono riconosciuti i rischi di diabete e depressione.

Per curare l'obesità circa il 90% degli intervistati italiani pensa alle cure specialistiche, staccando di netto l'ipotesi di farmaci (65%) e interventi chirurgici (48%).

“In linea generale, - ha affermato Ferruccio Santini, membro SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità) e rappresentante italiano EASO- i risultati della ricerca indicano una corretta percezione da parte degli italiani nei confronti delle soluzioni per contrastare l'obesità, vista come condizione patologica che richiede interventi terapeutici mirati e che necessariamente coinvolge il Servizio Sanitario Nazionale. E' importante che la stragrande maggioranza degli intervistati riconosca nel cambiamento dello stile di vita un presidio cardine irrinunciabile nell'approccio terapeutico all'obesità ma è altrettanto rilevante come il ricorso ad interventi curativi più energici venga accettato per le forme di obesità più gravi e resistenti. La chirurgia bariatrica rappresenta oggi una soluzione di comprovata efficacia, con un rapporto rischi/benefici nettamente favorevole, ove applicata con le giuste indicazioni e in idonee strutture”.

A concludere la presentazione, le parole di Marina Biglia, Presidente dell’Associazione Amici Obesi Onlus, ed ex grande obesa, che proprio in virtù della sua storia personale afferma: “So quale sia la strada per combattere questa malattia: un sincronismo di forze, l’aiuto di tante circostanze, ma, soprattutto, un corretto approccio con specialisti del settore, in centri multidisciplinari per la cura di questa patologia, centri che possano curare il malato a 360 gradi: dalla psicoterapia alla nutrizione, passando, se necessario, dalla chirurgia”.

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