Vaccini-autismo: quando i tribunali (sbagliando) decidono di scienza
La notizia è di qualche giorno fa. Un tribunale milanese ha assegnato un risarcimento a un bambino affetto da autismo perché secondo il giudice la causa sarebbe stato un vaccino. Ma i fatti non stanno proprio così
Un vitalizio con assegno bimestrale. Questo il risarcimento sancito dal tribunale di Milano per un bambino autistico. Secondo il giudice, tale disturbo sarebbe dovuto alla somministrazione del vaccino esavalente, in particolare dell'Infanrix Hexa. Quindi la colpa è accertata?
Assolutamente no. L'ipotesi che i vaccini, e in particolare quello trivalente contro morbillo, parotite e rosolia, potessero causare l'autismo risale al 1998, quando il medico Andrew Wakefield sostenne di aver trovato questa correlazione in alcuni bambini autistici. Dopo attente analisi si scoprì che si trattava di un falso e che il medico, oggi radiato, aveva interesse personale nel produrre vaccini contro le singole malattie, in alternativa a quello trivalente.
Nonostante la clamorosa smentita la notizia si diffuse a tal punto che continuarono le ricerche per verificare che davvero non ci fosse una relazione tra la somministrazione dei vaccini e la comparsa dei sintomi dell'autismo. I risultati sono, fortunatamente, sempre stati negativi.
Non solo: per quanto si conosca piuttosto poco dell'autismo, vi sono studi che mostrano come l'autismo potrebbe "nascere" addirittura nel grembo materno.
Dunque, la decisione del giudice è stata presa in assoluta controtendenza con i dati scientifici disponibili a oggi.
Perché è avvenuto questo?
Il tribunale di Milano fa riferimento al fatto che l'azienda produttrice di vaccini avrebbe ammesso la possibilità di correlazione vaccini-autismo e che il vaccino stesso presenterebbe un "disinfettante a base di mercurio, comprovato come neurotossico".
Il secondo punto è assolutamente falso: l'etilmercurio rilasciato da alcuni vaccini non è assolutamente tossico. Questa incomprensione è dovuta al fatto che lo si confonde con il metilmercurio, realmente pericoloso. Ma sono due molecole diverse, come l'etanolo dei vini e il metanolo, che può essere mortale.
Il primo punto è parzialmente vero: periodicamente le aziende devono pubblicare un report dove segnalano tutti i possibili casi avversi che sono stati segnalati. Si tratta di una misura precauzionale che si chiama farmacovigilanza e che non ha alcun valore di "prova". Infatti deve necessariamente essere elencato qualsiasi evento venga segnalato dopo la somministrazione di un determinato farmaco. Nel caso in questione, vengono segnalati anche incidenti stradali e annegamenti. E ovviamente i vaccini non provocano né uno, né l'altro.
In conclusione si tratta di una sentenza che non ha nulla a che vedere con la scienza, non è una conferma dei danni dei vaccini, né della loro relazione con l'autismo (qui per saperne di più).
Dimostra soltanto quanto sia facile confondersi e interpretare malamente i dati scientifici. Con rischi molto gravi, se sempre più genitori decideranno di non vaccinare i propri figli per motivazioni inesistenti.