Ribaltata la sentenza di Rimini del 2012: non c'è alcun nesso tra il vaccino trivalente e l'autismo.

Questa la notizia shock della corte di appello di Bologna che nel giudizio di secondo grado del 13 Febbraio ribalta la sentenza che nel 2012 aveva addirittura riconosciuto alla coppia di un bambino autistico un risarcimento, per danni da vaccino.

Non esistono però evidenze scientifiche che possano far pensare a una relazione tra vaccini e autismo, tanto che questo ribaltamento non stupisce per niente gli scienziati, che da tempo lamentano sentenze giuridiche non supportate dai fatti scientifici. 

Secondo il consulente tecnico d'ufficio Dr. Lodi non vi sono studi rilevanti a sostegno della tesi secondo cui i vaccini possano provocare sindrome autistica. Non solo: tra gli studi citati, infatti, vi è quello di Andrew Wakefield, medico inglese ora radiato perché il suo articolo, che doveva dimostrare il nesso, era una vera e propria frode. Inoltre "nella storia clinica del bambino non c'è un'oggettiva correlazione temporale tra la progressiva comparsa dei disturbi della sfera autistica e il vaccino Mpr, vi è solo il fatto che i due eventi avvengano uno prima e uno dopo, ma come dimostrato, ciò non è sufficiente a mettere in relazione i due eventi ".

Se in primo grado si era detto che in assenza di altre cause evidenti la malattia non poteva che essere dovuta al vaccino, nel giudizio di secondo grado si contesta questo assioma come privo di senso logico.

Questa può sembrare una cattiva notizia per la famiglia, ma è invece una buona notizia che la corte d'appello abbia espresso un giudizio basandosi sui dati disponibili a livello scientifico e non su semplici assunzioni. Un fatto importante, vista la delicatezza del tema.