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Venerdì, 29 Marzo 2024
Vaccino contro l'HIV

Fallito il test del vaccino contro l'Aids: balzo indietro di 5 anni nella ricerca

L'azienda produttrice ha sospeso la sperimentazione perché il vaccino non si è rivelato più efficace del placebo nel prevenire l'infezione. Le alternative non mancano, ma sono tutte in fase iniziale di sviluppo

La strada per sconfiggere l’Hiv si è appena fatta un po’ più lunga. Janssen Pharmaceuticals, farmaceutica che fa capo a Johnson & Johnson, ha infatti annunciato la sospensione del trail Mosaico, l’unico in fase avanzata che stesse testando un vaccino contro l’Hiv. Tutti gli altri candidati vaccini sono ancora nelle primissime fasi di sviluppo. E quindi il fallimento – si vocifera nel campo stando ad un articolo del New York Times – è destinato di portare indietro di  almeno tre o cinque anni l’arrivo di un vaccino realmente efficace contro questa malattia. Una conquista attesa ormai da 40 anni.

Lo studio Mosaico è frutto di una collaborazione tra Jansenn, produttrice del vaccino, National Institute of Allergy and Infectious Diseases (NIAID) degli Stati Uniti e l'HIV Vaccine Trials Network (HVTN). Stava testando un nuovo candidato vaccino basato su quelli che vengono definiti “mosaic immunogens” (o immunogeni a mosaico), sequenze di virus ingegnerizzate con tecniche di bionformatica per fornire protezione verso un ampio ventaglio di varianti virali di Hiv. In questo modo, i suoi sviluppatori speravano di superare per la prima volta uno dei principali problemi nella lotta contro il virus, e cioè la sua elevatissima capacità di mutare, e la presenza quindi di moltissime cladi (o sottogruppi) differenti del patogeno.

Mosaico è un trial di fase 3, l’ultima prima dell’approvazione, che deve confermare sicurezza ed efficacia della terapia in vista della valutazione da parte delle agenzie regolatorie come l’americana Fda e l’europea Ema. Ha coinvolto quasi 4mila volontari in diverse nazioni, tutti gay o transgender a cui è stato proposto il vaccino nel caso in cui non fossero interessati alla prepp, la profilassi farmacologica pre-esposizione oggi disponibile per le principali categorie a rischio. Il ciclo vaccinale prevedeva quattro iniezioni nell’arco di un anno. Le somministrazioni erano iniziate nel 2019, e si sono concluse lo scorso ottobre. Negli scorsi mesi un comitato indipendente ha svolto una revisione dei dati raccolti, ed è purtroppo arrivato alla conclusione che, se pur sicuro, il vaccino non è però efficace: l’incidenza di nuove diagnosi tra i vaccinati è risultata infatti paragonabile a quella riscontrata nel gruppo che ha ricevuto un placebo.

A meno di novità eclatanti dalle revisioni dei dati che sicuramente verranno svolte nei prossimi mesi, il trial può quindi considerarsi chiuso, e con un responso negativo. Cosa vuol dire per la ricerca di un vaccino contro l’Hiv? Di certo, un passo in dietro che ritarderà almeno di qualche anno l’arrivo di un prodotto efficace. Non mancano ovviamente altri candidati, come ad esempio un vaccino basato sull’mRna in fase di test nei laboratori di Moderna, ma sono tutti ancora nelle fasi iniziali dello sviluppo. E a parte la piattaforma vaccinale su cui sono basati, non si differenziano in modo sostanziale dalle tecnologie vaccinali che hanno già fallito in passato con l’hiv, ma si sono rivelate perfette per altri virus: quella di Jansenn, ad esempio, era basata su un vettore virale, un adenovirus, già usato con successo per un vaccino contro Covid 19.

“Questi risultati sono un duro promemoria che il problema non è la mancanza di ottime piattaforme vaccinali”, ha spiegato a Stat News Mitchell Warren, direttore dell’AIDS Vaccine Advocacy Coalition. “La sfida a questo punto è capire esattamente quale deve essere il bersaglio: cosa inseriamo all’interno del vaccino? Abbiamo il veicolo, ma non sappiamo che passeggero inserire al suo interno”.

Parlando di una malattia che infetta oltre un milione e mezzo di persone ogni anno, e nonostante l’esistenza di terapie efficaci continua a ucciderne circa 650mila, è chiaro che la ricerca di un vaccino è destinata a proseguire, a prescindere dal numero di fallimento che si accumuleranno lungo la strada.

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