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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Variante Centaurus: cosa sappiamo sui sintomi e sull'efficacia dei vaccini

BA.2.75 potrebbe diventare la responsabile di una possibile nuova ondata autunnale di covid. Rispetto a Omicron sarebbe più incline a colpire i polmoni invece che le vie respiratorie alte

Centaurus, anche detta BA.2.75, è una sottovariante di Omicron e potrebbe diventare la responsabile di una nuova ondata autunnale di covid, secondo gli esperti. Cosa sappiamo sui sintomi e sull'efficacia dei vaccini per contrastarla? E quali sono le differenze con Omicron? Sequenziata per la prima volta in India, secondo una ricerca condotta dall'università dell'Insubria e pubblicata sull'European journal of internal medicine, Centaurus avrebbe un'elevata capacità di aderire alle cellule umane. Questo la renderebbe più trasmissibile di Omicron, già più diffusiva delle precedenti varianti e responsabile dell'ultima ondata che ha colpito il mondo.

Gli esperti stanno cercando di capire se Centaurus potrebbe essere più aggressiva di Omicron, ma i dati scientifici a disposizione per ora non sono molti. Per il momento, in India l'aumento dei contagi dovuti a BA.2.75 non si è tradotto in una crescita del numero di morti o di ospedalizzazioni nei pazienti positivi. Tuttavia, come è accaduto per la variante precedente, alla risalita generalizzata dei casi di infezione in tutto il mondo potrebbe accompagnarsi anche un aumento dei casi gravi. L'analisi genetica di Centaurus condotta dall'università dell'Insubria ha indicato che le sue mutazioni la rendono ancora più efficiente - rispetto alle varianti comparse in precedenza, in particolare rispetto alla Omicron 5 - nel legarsi ai recettori presenti sulle cellule umane.

Secondo Fabio Angeli, docente di malattie dell'apparato cardiovascolare dell'università dell'Insubria e direttore della cardiologia di Ics Maugeri di Tradate, questo "apre nuovi scenari pandemici e identifica questa variante come possibile dominante a livello mondiale". Secondo Angeli, l'atteggiamento da tenere nei confronti di Centaurus dovrà essere prudente. Anche se i suoi effetti "in termini di aggressività" sono ancora da verificare, "l'aumentata capacità di legarsi alle nostre cellule e la successiva paralisi dei recettori Ace2, che hanno un ruolo fondamentale nel regolare le nostre capacità vitali, ci fanno supporre anche una verosimile aumentata capacità nel creare danni al nostro organismo". Questo, sottolinea Angeli, rende cruciale la nuova campagna vaccinale e "il ripristino delle misure di protezione individuale".

I pochi dati disponibili non permettono di tracciare un quadro completo su Centaurus nemmeno riguardo ai suoi sintomi. Tuttavia, ha spiegato l'infettivologo Massimo Andreoni in un'intervista a la Repubblica, dalle prime informazioni parziali sembra che la sottovariante in questione tenda a colpire i polmoni più di quanto facessero altre forme di Omicron, che in generale agivano soprattutto sulle vie respiratorie alte. La speranza della comunità scientifica è che i nuovi vaccini in lavorazione aiuteranno a limitarne la diffusione. Secondo Andreoni, il vaccino bivalente in arrivo nei prossimi mesi dovrebbe proteggerci anche da Centaurus. Si tratta di un vaccino studiato per agire sia contro il ceppo originario del covid che contro Omicron. 

L'esperto sottolinea come al momento siano "i pochi dati sui livelli di protezione" forniti dai vaccini usati finora contro Centaurus a giustificare un certo grado di "preoccupazione" riguardo a una possibile nuova ondata. Il vaccino bivalente si è rivelato efficace anche contro varianti non presenti nello stesso farmaco, ma mancano ancora i dati sulla sua copertura verso Centaurus.

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