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Venerdì, 19 Aprile 2024
Scuola

Il caso dei bambini che fanno lezione in ginocchio in una scuola di Genova

A denunciare l'episodio è il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti che se la prende con il governo: "Inaccettabile". Il preside: "La foto non va strumentalizzata, i bimbi disegnano sereni in libertà"

Primo giorno di scuola "in ginocchio" per gli alunni di una classe genovese che questa mattina, alla riapertura delle aule, non hanno trovato i banchi sui cui studiare. L’immagine dei bimbi chini sulle ginocchia sarebbe stata inviata alle famiglie da un’insegnante, ma in breve è diventata virale tra chat e social network tanto che è stata postata su Facebook anche dal presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

Genova, la denuncia di Toti: "Bimbi in ginocchio per fare lezione"

"Cara Azzolina - si legge nel post del governatore -, questi sono gli alunni di una classe genovese, che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi che avevate promesso. E non sarebbero gli unici purtroppo! I nostri bambini, le maestre e le famiglie non meritano questo trattamento, soprattutto dopo i sacrifici fatti in questi mesi in cui era anche un dovere morale lavorare per evitare tutto questo. Io lo trovo inaccettabile e sto già scrivendo una lettera alla Direzione scolastica per intervenire immediatamente. Un’immagine come questa non è degna di un Paese civile come l’Italia". Toti ha poi precisato che "alle insegnanti e al personale scolastico va tutto il mio appoggio e la mia stima. Hanno fatto e stanno facendo di tutto e di più per garantire l'istruzione agli alunni. Non hanno responsabilità". Insomma, la stilettata è tutta all’indirizzo dell’esecutivo e del ministro dell’Istruzione Azzolina.

La versione del preside: "La foto non va strumentalizzata"

A stretto giro è arrivata la replica del preside dell'istituto, il prof. Renzo Ronconi. "La foto - spiega - ritrae bambini che, durante un'attività didattica, stanno disegnando sereni in libertà: un'ingenuità, da parte dell'insegnante, farla girare, ma sbagliato e grave strumentalizzarla, strumentalizzando, con essa, soprattutto i bambini, in una giornata nella quale avevamo riscontrato solo grande entusiasmo e nessuna criticità".

"La scuola che dirigo dal 1 settembre - aggiunge Ronconi - ha svolto un grande lavoro nei mesi estivi per organizzare la riapertura. Come molte altre scuole, ha affrontato le difficoltà di questi ultimi giorni con spirito costruttivo e collaborativo: tra queste difficoltà, i ritardi nella consegna degli arredi. I banchi, ordinati con largo anticipo, arriveranno domani pomeriggio e nel primo giorno di scuola, che è stato un giorno di festa, abbiamo solo evitato di rimettere quelli vecchi". "Nel mio Istituto - conclude - ho trovato docenti preparati e motivati, che difendo, e bambini sorridenti e felici di tornare a scuola. Questa è l'immagine che porto nel cuore da questo primo giorno e che desidero rimanga a famiglie ed insegnanti".

La scuola è iniziata senza i nuovi banchi

I disagi non sono mancati neppure in altri istituti. Al Convitto Umberto I di Torino,lo riferisce La Stampa, una classe di liceali ha fatto lezione sui banchi di legno antico della chiesa di San Rocco. Per affrontare l’emergenza il governo ha ordinato due milioni di banchi di tipo tradizionale e 435mila banchi speciali con le rotelle, ma una parte consistente dei nuovi banchi - giudicati indispensabili per garantire il distanziamento sociale - arriveranno solo a scuola già iniziata.


Cara Azzolina, questi sono gli alunni di una classe genovese, che scrivono in ginocchio perché non hanno i banchi che...

Pubblicato da Giovanni Toti su Lunedì 14 settembre 2020

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