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Giovedì, 25 Aprile 2024
Regole e divieti

Le scuole che vietano il cellulare in classe: cosa dice la legge

Dopo Bologna, anche un liceo di Ravenna ha deciso di vietare i telefonini, che verranno ritirati prima dell'inizio delle lezioni, per poi essere restituiti all'uscita. In Italia ogni istituto ha il proprio regolamento, ma la Direttiva 104 del 2007 è chiara: in classe non è permesso utilizzare gli smartphone

Ingresso vietato a scuola per smartphone, cellulari e simili. Dopo la decisione del liceo Malpighi, istituto superiore paritario di Bologna, di bandire i telefonini durante le ore di lezione, un’altra scuola ha deciso di intraprendere la medesima strada: l'iItis 'Nullo Baldini' di Ravenna. Come si legge in una circolare firmata dal dirigente scolastico Antonio Grimaldi, i dispositivi dovranno essere consegnati all'ingresso a scuola e ripresi all'uscita: "L'intento è quello di garantire agli studenti la migliore e proficua attenzione nel corso delle attività didattiche, nonché di favorirne la socializzazione e di combattere le ormai sempre più diffuse dipendenze da smartphone".

I cellulari dovranno essere consegnati già spenti e verranno custoditi all’interno di un apposito cassetto o scatola. In caso di trasferimento in laboratorio o palestra saranno gli stessi studenti a riprenderli, tenendoli spenti, e a consegnarli al docente presente in laboratorio o palestra. Al termine delle attività previste, li riconsegneranno al docente presente successivamente in aula, precisa la circolare. In caso di emergenza o prova di evacuazione, poi, gli stessi telefoni cellulari non potranno essere ripresi, ma dovranno essere lasciati in classe - specifica il dirigente scolastico - In caso di comunicazione urgente per le famiglie o da parte di esse, tali funzioni saranno svolte dal centralino e/o dagli uffici di segreteria. Nel caso il docente, durante la lezione e a fini esclusivamente didattici, ritenesse opportuno l’uso del telefono cellulare da parte degli studenti, potrà farli riprendere dagli stessi.

Il provvedimento vale solo per le classi del biennio, al contrario del caso di Bologna, in cui il divieto riguarda tutti e 500 gli allievi dell'istituto. Una decisione motivata così dalla rettrice delle scuole Malpighi è Elena Ugolini, ex sottosegretaria all'Istruzione con il governo Monti: "I nostri studenti in questi anni di didattica a distanza hanno capito quanto sia importante la presenza, la relazione. Con questa proposta gli chiediamo di guardarsi in faccia, di stare concentrati su quel che fanno e di lavorare insieme". 

Cellulare vietato a scuola: cosa dice la legge

La decisione di ritirare i cellulari prima dell'inizio delle lezioni per poi restituirli alla fine potrebbe essere adottata anche da altre scuole, anche se la giurisprudenza in merito è abbastanza chiara. In nessun istituto scolastico italiano è permesso utilizzare lo smartphone in classe: si tratta di una delle regole presenti in qualsiasi patto di corresponsabilità che viene sottoscritto da genitori e docenti a inizio anno o qualsiasi circolare della dirigenza scolastica. Gli istituti possono anche requisire i dispositivi all'inizio delle lezioni, come nei casi di Bologna e Ravenna: i cellulari vanno spenti prima di entrare a scuola e non possono essere accesi, a maggior ragione per futili motivi come filmare i compagni, riprodurre video o altre attività che potrebbero disturbare la lezione.

La norma di riferimento in questione è la Direttiva Ministeriale 104 del 30 novembre 2007: "Dall'elenco dei doveri generali enunciati dall'articolo 3 del D.P.R. n. 249/1998 si evince la sussistenza di un dovere specifico, per ciascuno studente, di non utilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, considerato che il discente ha il dovere: – di assolvere assiduamente agli impegni di studio anche durante gli orari di lezione (comma 1); – di tenere comportamenti rispettosi degli altri (comma 2), nonché corretti e coerenti con i principi di cui all'art. 1 (comma 3); – di osservare le disposizioni organizzative dettate dai regolamenti di istituto (comma 4). La violazione di tale dovere comporta, quindi, l'irrogazione delle sanzioni disciplinari appositamente individuate da ciascuna istituzione scolastica, nell'ambito della sua autonomia, in sede di regolamentazione di istituto".

In sostanza, la direttiva non vieta di portare il cellulare a scuola, a patto che venga tenuto spento durante le lezioni e che non venga utilizzato a scuola per scattare foto, dare filmati o violare la privacy dei presenti. Ovviamente poi, ogni istituto ha il proprio regolamento, con misure più o meno stringenti che quindi possono variare da scuola a scuola, arrivando anche al ritiro degli smartphone prima delle lezioni.

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