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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Scuola Italia

Concorsi scuola 2018, tre selezioni in pochi mesi: docenti, dirigenti e impiegati

Il ministro dell'istruzione Valeria Fedeli: "Vogliamo superare il precariato". Ma non c'è un numero fisso di posti da occupare col rischio che i vincitori siano costretti ad aspettare per anni

I docenti italiani sono i più anziani d'Europa e solo lo scorso settembre servivano 21mila nuovi prof per rimpiazzare quelli andati in pensione, eppure nonostante il bacino di quanti aspettano un incarico il Ministero dell'istruzione non si è riuscito a provvedere alle assunzioni per mancanza di docenti idonei. 

In arrivo una ondata di assunzioni? Non proprio così perché nonostante l'annuncio del ministro dell'Istruzione che prevede ben tre concorsi nel 2018, per la scuola italiana vige ancora la fase transitoria come da decreto del 13 aprile scorso che prevede un vero e proprio percorso ad ostacoli.

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Le nuove graduatorie non saranno pronte prima del 2019 quando il 100% degli assunti verranno presi dal concorso per abilitati, dal secondo anno la percentuale scenderà all’80% e il 20% sarà preso dal concorso per terza fascia, e solo dal terzo anno cominceranno ad essere introdotti anche i neolaureati. Come mette in evidenza il Corriere della Sera i tre concorsi annunciati domenica dal palco della conferenza programmatica del Partito Democratico produrranno professori per i prossimi dieci anni. 

Cosa ha detto il ministro Fedeli

"Facciamo un concorso nel 2017. E anticipiamo il concorso del 2018: invece di farlo alla fine, lo facciamo all’inizio del 2018 perché vogliamo superare il precariato"

L'intervento del ministro Valeria Fedeli, è avvenuto domenica 29 ottobre alla conferenza programmatica del Partito Democratico e va "bonificato" dal virus dell'annuncite. Il riferimento della responsabile del Ministero dell'Istruzione è alle nuove selezioni per insegnanti, introdotte dalla Legge 107/15 e regolate, la scorsa primavera, con il decreto 59/2017, attraverso cui è stato ufficialmente introdotto il percorso formativo triennale.

Come evidenzia il portale specializzato La tecnica della scuola il primo concorso non è una vera e propria selezione, ma solo la formazione di una graduatoria ad hoc, a seguito di un colloquio, e sarà riservata solo a chi è già abilitato all’insegnamento. Sono docenti precari già da tempo, una platea di circa 76 mila persone.

Una seconda selezione riguarda coloro che sono inseriti nella terza fascia d’istituto, ma solo a quelli che insegnano da più di tre anni. In questo caso la prova si appesantisce di uno scritto, oltre che di un colloquio orale, ed è destinata a tutti quelli che non sono riusciti ad abilitarsi ma che di fatto insegnano, grazie alle cosiddette graduatorie di istituto. Quanti sono? Coloro che hanno i titoli per farlo è di circa 65mila quelli che hanno titolo a farlo. 

La terza selezione è il concorso "vero e proprio" destinato ai laureati, purché abbiano conseguito i 24 crediti formativi richiesti: chi supera due scritti più l’orale può iniziare un percorso di formazione come insegnante, con un anno di specializzazione in università, e due anni di contratti a termine nelle scuole, al termine dei quali si è assunti. In questo unico caso il numero dei vincitori sarà legato al numero dei posti disponibili o stimati tali, quindi per ogni nuovo prof dovrebbe esserci una cattedra, al termine del percorso.

Parallelamente, il Miur porterà avanti il già annunciato concorso per dirigenti scolastici e per i direttori dei Servizi Generali e Amministrativi, la cui ultima selezione è avvenuta solo nel 2000.

E parliamo solo di docenti per scuole medie e superiori. Per quanto riguarda le altre selezioni del personale della scuola, il ministro Fedeli solo qualche giorno fa aveva detto di non essersi “dimenticata della scuola d’infanzia e primaria, né del personale Ata".

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