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Giovedì, 25 Aprile 2024
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La didattica a distanza nell'anno scolastico 2021-2022: cosa succederà

L'unica certezza al momento è il calendario del nuovo anno scolastico, ma come si tornerà in classe? Ci si potrà finalmente mettere alle spalle le modalità didattiche che per un anno e mezzo hanno rivoluzionato la vita di studenti e docenti?

Anche per il 2021-2022 incombe la didattica a distanza sulla scuola italiana? Che cosa succederà a settembre? L'unica certezza al momento è il calendario del nuovo anno scolastico. I primi a tornare in classe saranno gli studenti della provincia autonoma di Bolzano, ultimi quelli di Puglia e Calabria. A Bolzano infatti la campanella del nuovo anno scolastico suonerà il 6 settembre. Una settimana dopo sarà la volta, tra le altre, delle scuole di Milano e Roma, il 13 settembre. In Campania via alle lezioni dal 15 settembre, mentre il 20 toccherà a Puglia e Calabria. Sì, ma come si tornerà a scuola? Ci si potrà finalmente mettere alle spalle le modalità didattiche che per un anno e mezzo hanno rivoluzionato la vita di studenti e docenti? Cerchiamo di fare il punto della situazione. 

Come si torna a scuola a settembre

Nella maggior parte delle regioni è probabile che nelle scuole si proceda di nuovo con mascherine (anche se il sottosegretario Costa ha aperto di recente a un possibile stop alle mascherine in aula, in ogni non è stata presa una decisione ufficiale), distanziamenti e, alle scuole superiori, se serve, didattica a distanza. E' il contenuto della risposta del Comitato tecnico scientifico ad una serie di quesiti posti dal ministero dell'Istruzione per programmare l'inizio del prossimo anno scolastico. A settembre si tornerà a scuola con la mascherina e rispettando il distanziamento. Si ragionerà prima di settembre su quali misure andranno applicate per gli istituti a seconda che si trovino in zona bianca, gialla, arancione o rossa. Le questioni relative alla scuola sono state affrontate nella riunione del 25 giugno scorso al termine della quale gli esperti hanno sottolineato che in linea generale "le misure da applicare per l'inizio dell'anno scolastico 2021-2022 dovrebbero essere le stesse previste all'inizio del precedente anno scolastico".

Non esisterà alcuna obbligatorietà vaccinale

Secondo il Cts le vaccinazioni porteranno ad una riduzione della diffusione del virus: al momento è vaccinato oltre il 70 per cento del personale scolastico. "Sto riscrivendo a tutte le Regioni per incentivare con ogni mezzo" le vaccinazioni a "quella parte di operatori scolastici che ancora mancano. Non è il caso della regione Lazio dove siamo al 99,8%, il 100% di fatto è impossibile da raggiungere e il Lazio ha raggiunto la massima copertura possibile. Però ci sono ancora 8-9 Regioni che ancora sono sotto l'80% e qui bisogna cercare di fare di più, cercando di far capire a tutti gli operatori scolastici l'importanza" di vaccinarsi "non solo per se stessi, ma anche per la collettività. E questo per riaprire le scuole in sicurezza e magari con meno vincoli possibili a settembre" ha detto oggi il commissario straordinario per l'emergenza Covid Francesco Paolo Figliuolo, a margine della visita all'hub vaccinale dell'Acea a Roma.

Non esiste obbligatorietà vaccinale, tanto meno per gli studenti di età inferiore ai 12 anni, per i quali non esiste un vaccino al momento approvato: per capire se l'anno scolastico 2021/2022 partirà in presenza o in Dad non resta che attendere e capire quale sarà tra due mesi la situazione epidemiologica in Italia.

 "Lavoriamo per una scuola in presenza senza se e senza ma" ha detto il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi. In Emilia Romagna l'assessore alla Salute Raffaele Donini fa sapere che per gli alunni vaccinati non è prevista la Dad. Per ora siamo solo agli annunci, non alle comunicazioni ufficiali. "Per ciò che riguarda la popolazione in età scolastica dai 12 ai 19 anni che si è prenotata nei mesi di luglio possiamo già affermare che ci sono le condizioni per la loro vaccinazione in modo da consentire il richiamo prima dell’inizio della scuola. Sarebbe infatti un risultato importante, dopo che si è già raggiunto oltre l’81% di immunizzazione del personale scolastico, docente e non docente, vaccinare anche la popolazione in età scolastica". Poi aggiunge: "Solo così la scuola potrà affrontare la ripartenza senza più ricorrere alla didattica a distanza, perché credo sia giusto, per la popolazione vaccinata, che possa sottrarsi a qualunque provvedimento di quarantena e di didattica a distanza, qualsiasi scenario epidemiologico dovessimo avere in autunno".

Il diritto allo studio in presenza può essere subordinato all’accettazione di un trattamento terapeutico visto l'attuale scenario epidemiologico? Il dibattito è aperto e le voci critiche non mancano. Proseguire con la Dad fino a zero contagi non è ovviamente una strategia sensata nel breve-medio termine. 

La scuola del 2021-2022 sarà molto simile a quella del 2020-2021

"Non vedo grandi novità nelle indicazioni del Cts, se non che bisogna accelerare con la vaccinazione degli studenti. Altrimenti, a parte le mascherine e il distanziamento, a settembre avremo il problema dei trasporti e dei turni con una percentuale di studenti in Dad come è stato anche nei periodi meno difficili dello scorso anno scolastico" afferma Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, che chiede di eliminare l’obbligo di mascherina ai ragazzi vaccinati e chiede di fare una valutazione sull'eventuale obbligo di vaccino per i docenti. Intervistato da noi di Today la scorsa settimana aveva ribadito che la scuola "è un servizio pubblico, ma ha anche bisogno di altri servizi pubblici, dai trasporti ai servizi sanitari".

Distanziamento, mascherine e misure variabili a seconda del colore delle regioni (zona bianca, gialla, arancione e rossa): la scuola del 2021-2022 sarà molto simile a quella del 2020-2021 a livello di organizzazione e regole. E' quasi una certezza.

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